Indice
  • 1 Come si esegue l’emicolectomia
  • 2 A cosa serve l’emicolectomia
  • 3 Rischi e complicanze dell’emicolectomia
  • 4 Fonti

Come si esegue l’emicolectomia

A seconda delle condizioni del paziente, la emicolectomia può essere effettuata con due diversi approcci:

  • chirurgia a “cielo aperto”, mediante cioè un intervento chirurgico in cui viene effettuata una singola incisione sull’addome e il chirurgo accede all’intestino dall’esterno. Attualmente è usata molto poco;
  • chirurgia mininvasiva (laparoscopia), procedura molto meno invasiva in cui il chirurgo effettua delle piccole incisioni sull’addome, in cui vengono inseriti strumenti chirurgici speciali per accedere alla cavità addominale. È la procedura più utilizzata;

L’intervento di emicolectomia viene eseguito in anestesia generale. Nell’emicolectomia destra, una volta che il chirurgo accede all’intestino, rescinde gli ultimi 15-20 cm di ileo e del colon, fino alla parte destra del colon trasverso. Affinché l’intestino continui a funzionare anche dopo l’intervento, viene realizzato un collegamento tra le due sezioni di ileo e colon rimanenti, detta anastomosi.

Nell’emicolectomia sinistra invece viene effettuata una resezione del tratto distale del colon trasverso, del sigma e del colon discendente.  Anche in questo caso viene realizzata un’anastomosi, tra colon e retto. A volte per assicurare una completa guarigione viene realizzata una stomia temporanea, che consiste in un’apertura chirurgica dell’addome e la raccolta delle feci in una sacca esterna, in modo da evitare infezioni.

A cosa serve l’emicolectomia

L’indicazione più comune dell’emicolectomia è il tumore del colon-retto, che consiste in una proliferazione incontrollata e maligna delle cellule del colon e del retto. Le altre condizioni in cui può essere eseguita questa procedura comprendono:

  • malattia infiammatoria intestinale;
  • perforazione o ostruzione dell’intestino;
  • polipo del colon con alto potenziale maligno;
  • diverticolite;
  • appendicite complicata che coinvolge la base dell’appendice o del cieco;
  • colite ischemica;
  • traumi all’intestino.

Rischi e complicanze dell’emicolectomia

In base al tipo di emicolectomia praticata diverse solo i rischi e le complicanze associate. Quelle più comuni sono:

  • perdita anastomotica, una delle complicanze più gravi: si verifica quando il collegamento realizzato tra le porzioni rimaste dell’intestino non guarisce correttamente, e si verificano delle perdite di materiale fecale, che possono portare a infezioni anche mortali;
  • danni all’apparato urinario;
  • emorragie.

Per saperne di più sulle patologie per le quali è utilizzata, consultare le schede sulle neoplasie, sull’ischemia e sull’appendicite.