Pielonefrite

Illustrazione 3d della vescica e dei reni per descrivere la pielonefrite

 

La pielonefrite è una patologia di natura infiammatoria che interessa la pelvi renale e i reni. La pielonefrite può avere un andamento acuto oppure cronico. In genere è anche presente un'infezione del parenchima renale generalmente dovuta a batteri. Negli Stati Uniti si stima che siano da tre a sette su diecimila le persone colpite da questa malattia, mentre l'incidenza nelle donne in gravidanza è circa il 2%.

 

 

Indice degli argomenti

 

 

 

Quali sono le cause della pielonefrite?

La pielonefrite è generalmente causata da un'infezione batterica. Nel 90% dei casi il microrganismo responsabile è l'Escherichia coli, un agente patogeno gram-negativo che fa parte della famiglia delle Enterobacteriaceae. E. coli di solito raggiunge la pelvi renale e i reni penetrando nell'organismo attraverso l'uretra, per poi transitare successivamente nella vescica urinaria e negli ureteri. Anche altri batteri, come ad esempio gli stafilococchi, possono essere responsabili della pielonefrite, arrivando ai reni trasportati dal sangue.

 

Esistono alcuni fattori di rischio per lo sviluppo della pielonefrite, e tra questi possiamo annoverare:

  • anomalie del tratto urinario, quali ad esempio stenosi (restringimenti) ureterali, interventi chirurgici, o calcoli, che possono ostacolare il flusso dell'urina;
  • reflusso urinario, cioè l'inversione della direzione dell'urina dalla vescica verso i reni;
  • Immunocompromissione dovuta a farmaci, tumori, trapianti d'organo, o infezioni virali (p. es. HIV);
  • gravidanza;
  • iperplasia prostatica;
  • diabete mellito non controllato dalla terapia;
  • genere femminile, a causa della brevità dell'uretra;
  • danni al plesso nervoso vescicale;
  • utilizzo di cateteri vescicali.

 

 

 

 

Quali sono i sintomi della pielonefrite?

Tra i sintomi e i segni più comuni di pielonefrite possiamo elencare:

  • brividi a comparsa repentina;
  • dolori addominali (spasmi) con irradiazione ai fianchi, al dorso e all'inguine;
  • febbre oltre i 38 gradi centigradi;
  • nausea e vomito;
  • urine torbide talora contenenti sangue e di cattivo odore;
  • dolore alla minzione;
  • tenesmo vescicale, cioè un'imperiosa e dolorosa necessità di urinare accompagnata da scarsa emissione di urina.

 

 

Come si esegue la diagnosi di pielonefrite?

La diagnosi di pielonefrite si basa sulla storia clinica del paziente, soprattutto in riferimento ai sintomi e ai segni lamentati, e sui risultati di accertamenti di laboratorio e strumentali tra i quali:

  • analisi delle urine, alla ricerca di sangue, batteri e pus;
  • urinocoltura, per evidenziare il tipo di batteri responsabili dell'infezione, seguita, quando è il caso, da un antibiogramma per stabilire quale sia l'antibiotico più efficace;
  • tomografia assiale computerizzata, che fornisce immagini dettagliate dello stato dell'apparato urinario;
  • cistouretrografia minzionale, che si esegue mediante l'impiego di raggi X dopo somministrazione di un mezzo di contrasto, allo scopo di valutare la stato di salute della vescica quando è piena e durante la minzione.

 

 

Illustrazione di rene sano e rene con pielonefrite

 

 

Come si cura la pielonefrite?

Il trattamento di prima linea della pielonefrite è rappresentato da antibiotici somministrati per via orale, che vengono scelti e somministrati a seconda del risultato dell'antibiogramma, e per tutto il tempo necessario fino alla scomparsa dell'infezione. Talvolta è necessario ripetere l'urinocoltura, per essere certi della conclusione dell'infezione e della malattia; quando è il caso, bisogna ripetere un ciclo di terapia antibiotica per essere sicuri della risoluzione completa della condizione patologica. Nei casi più gravi è necessario il ricovero ospedaliero e la somministrazione di antibiotici per via endovenosa, e idratare opportunamente il paziente mediante infusioni.

 

Il rischio di ammalarsi di pielonefrite può essere diminuito adottando una serie di accorgimenti tra i quali:

  • idratarsi in modo opportuno bevendo molti liquidi;
  • svuotare la vescica il prima possibile dopo un rapporto sessuale per espellere i batteri dall'uretra;
  • urinare ai primi stimoli, senza attendere a lungo;
  • evitare l'uso di deodoranti nella regione dei genitali;
  • mantenere una buona igiene della zona genitale e anale soprattutto dopo la defecazione.

 

 

Quali sono le conseguenze della pielonefrite?

La pielonefrite, quando viene diagnosticata e trattata precocemente, in genere guarisce completamente. Qualora la malattia venga misconosciuta o curata in modo non congruo può invece comportare alcune conseguenze negative tra le quali:

  • setticemia, dovuta alla diffusione dei batteri dai reni in altri organi;
  • avvelenamento del sangue, determinato alla mancata depurazione dell'organismo da parte dei reni malati;
  • cicatrici parenchimali renali, che possono successivamente condurre a ipertensione arteriosa e insufficienza funzionale;
  • basso peso del bambino alla nascita, se la pielonefrite si manifesta durante la gravidanza.

 

 

Fonti

Autore

Osmosia s.r.l.
Osmosia s.r.l.

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