Ipoglicemia

Illustrazione 3d del corpo umano per descrivere l'ipoglicemia

 

Si definisce ipoglicemia la condizione patologica caratterizzata da un livello di zuccheri nel sangue inferiore ai livelli normali, che a digiuno sono tra 70 e 100 mg/dl. In pratica, non c’è abbastanza glucosio in circolo e il corpo manifesta tale mancanza con sintomi che possono essere lievi, come fame e sudorazione, moderati, come confusione e giramenti di testa, o persino gravi, come il coma.

 

 

Indice degli argomenti

 

 

Quali sono le cause dell’ipoglicemia?

Tra le cause in grado di scatenare una crisi ipoglicemica possiamo annoverare:

  • sovradosaggio di insulina o di altri farmaci ipoglicemizzanti utilizzati nel trattamento del diabete;
  • farmaci, come ad esempio il chinino impiegato per la cura della malaria;
  • abuso di bevande alcoliche (alcolismo): l'eccessivo consumo di etanolo in concomitanza con una ridotta alimentazione può causare problemi epatici che impediscono al fegato di mobilizzare le riserve di glicogeno nel sangue;
  • cirrosi epatica ed epatiti severe;
  • infezioni gravi;
  • malattie renali e cardiopatie in stadio avanzato;
  • carenza alimentare protratta con malnutrizione;
  • anoressia nervosa;
  • sovrapproduzione endogena di insulina, una condizione dovuta a una rara neoplasia del pancreas, detta insulinoma, che provoca una sintesi eccessiva di insulina;
  • patologie dell'ipofisi e delle ghiandole surrenali, con conseguente squilibrio degli ormoni che regolano la produzione e il metabolismo degli zuccheri;
  • carenza dell'ormone della crescita nei bambini.

 

Esiste anche una particolare forma di ipoglicemia, detta ipoglicemia reattiva o postprandiale. Questa condizione si manifesta dopo un pasto normale, che in genere dovrebbe causare iperglicemia, in soggetti che sono stati sottoposti ad interventi operatori allo stomaco, in genere di bypass gastrico.

 

 

 

 

 

 

Quali sono i sintomi dell’ipoglicemia?

I sintomi e i segni più comuni di ipoglicemia dipendono dalla gravità del disturbo e possono comprendere, nelle forme lievi:

  • pallore;
  • cefalea, cioè mal di testa;
  • senso di fame, a volte accompagnato da nausea;
  • sudorazione profusa;
  • affaticamento;
  • tachicardia;
  • vertigini e stordimento;
  • difficoltà della concentrazione;
  • ansia, agitazione e irritabilità;
  • parestesie localizzate alle estremità degli arti, intorpidimento della lingua e delle labbra.

 

Nelle forme di moderata gravità, possiamo elencare i seguenti sintomi aggiuntivi:

  • confusione mentale e comportamenti inconsueti;
  • difficoltà a parlare (eloquio strascicato);
  • vista offuscata;
  • difficoltà o impossibilità di coordinamento e di controllo motorio;
  • incubi, quando la carenza di zuccheri si manifesta durante il sonno.

 

Nei quadri clinici severi, possono manifestarsi convulsioni, e il paziente può persino perdere coscienza ed entrare in uno stato di coma.

 

 

Come si esegue la diagnosi di ipoglicemia?

La diagnosi di ipoglicemia si basa sui sintomi presentati e riferiti dal paziente, poiché di rado il medico assiste personalmente a una crisi ipoglicemica. Per diagnosticare il disturbo, sono inoltre utili le analisi del sangue, che vengono eseguite per misurare i livelli di glicemia dopo periodi più o meno prolungati di digiuno.

 

Infine, i glucometri portatili sono molto efficaci per il monitoraggio della glicemia, e possono essere utilizzati dal paziente stesso. Questi strumenti permettono di rilevare in un intervallo brevissimo, di un minuto, i livelli di zucchero presenti nel sangue.

 

 

Donna si misura la glicemia per valutare l'ipoglicemia

 

 

Come si cura l’ipoglicemia?

In presenza di disturbi collegati a ipoglicemia è necessario assumere zuccheri ad azione rapida in misura pari a 15-20 grammi. Possono essere ingerite caramelle zuccherate, cioccolata, miele, o anche due cucchiaini di zucchero sciolto in un bicchiere d’acqua. I sintomi dovrebbero cessare in pochi minuti, e se questo non accade, occorre assumerne una quantità maggiore. Anche alla scomparsa dei sintomi, è comunque opportuno controllare la glicemia ogni 15 minuti, fino a quando i valori ematici non siano tornati ai livelli normali in due misurazioni consecutive.

 

Nei casi gravi, nei quali la persona colpita sia incosciente o non sia in grado di ingerire lo zucchero necessario, occorre chiamare il servizio medico di emergenza per poter somministrare glucosio per via parenterale, o in alternativa, per iniettare glucagone per via intramuscolare o sottocutanea.

 

 

Quali sono le conseguenze dell’ipoglicemia?

Le conseguenze dell’ipoglicemia non riconosciuta o mal curata possono essere molto gravi, e talvolta anche fatali. Essa si manifesta con letargia, convulsioni, e coma. Se protratta a lungo nel tempo può persino condurre a danno cerebrale permanente e morte.

 

 

Fonti

Autore

Osmosia s.r.l.
Osmosia s.r.l.

Agenzia di medical writing composta da un mix multidisciplinare di esperti su tematiche afferenti ogni principale area clinica sanitaria.

In sintesi

L’ipogligemia è uno stato patologico caratterizzato da bassi livelli di glucosio nel flusso ematico.

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