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Esofagogastroduodenoscopia (EGDS o Gastroscopia)

Illustrazione 3d di uno stomaco per descrivere la EGDS

 

L'esofagogastroduodenoscopia (EGDS), o più semplicemente gastroscopia, è una procedura endoscopica che consente l'esame dell'esofago, dello stomaco e del duodeno. Questa tecnica viene eseguita da un medico gastroenterologo oppure da un chirurgo.

 

 

Indice degli argomenti

 

 

A cosa serve la gastroscopia? 

L’obiettivo principale è quello di osservare il canale esofageo, lo stomaco e il duodeno, ossia la prima parte dell’intestino tenue, allo scopo di accertare lo stato di salute di queste strutture anatomiche e di scoprire l’esistenza di eventuali alterazioni. Quando possibile si potranno anche prelevare minuscoli frammenti di tessuto da sottoporre ad accertamenti istologici per porre una diagnosi precisa. 

 

Esofago, stomaco e duodeno formano nel loro complesso il cosiddetto tratto gastrointestinale superiore. L’operatore si serve di uno strumento specifico, chiamato gastroscopio, costituito da un tubicino flessibile che è provvisto alla sua estremità di una telecamera e di una sorgente di luce in grado di illuminare le zone da esplorare e da valutare. È anche possibile servirsi dell’endoscopio per fermare un’emorragia o per asportare in toto neoformazioni in genere benigne come ad esempio i polipi. Proprio in virtù di queste molteplici possibilità di intervento, questo esame è da considerarsi molto utile perché permette di evidenziare, diagnosticare, e a volte curare, diverse malattie come:

 

Recentemente, la gastroscopia si è avvalsa anche dell'Intelligenza Artificiale (IA) con l'obiettivo di migliorare la qualità dell'intervento e di ottenere informazioni utili a una diagnosi precoce e a una ottimizzazione del trattamento.

 

 

Quando si esegue l’esofagogastroduodenoscopia? 

Salvo i casi di urgenza, ad esempio un sanguinamento da varici esofagee, è generalmente il medico curante a inviare il paziente dal gastroenterologo per l’esecuzione dell'esame. Questo di solito accade quando vi è il sospetto, suffragato da segni e sintomi, dell'esistenza di una patologia a livello di una delle strutture del tratto gastrointestinale superiore.

 

Tra questi sintomi sono inclusi:

  • bruciore o dolore allo stomaco;
  • vomito;
  • nausea;
  • difficoltà a deglutire cibi solidi e/o liquidi;
  • perdita di peso senza altre cause evidenti (ad esempio una dieta).

 

 

 

 

Come si esegue l’esofagogastroduodenoscopia? 

Il paziente viene fatto accomodare sull'apposito lettino dopodiché si procede solitamente a iniettate un sedativo per via endovenosa anche se è possibile che il paziente rinunci alla sedazione. Generalmente, prima di iniettare il medicinale e di cominciare la gastroscopia, viene misurata la saturazione di ossigeno nel sangue (ossimetria) e somministrato ossigeno quando è opportuno. A seguire il medico inserisce la sonda endoscopica nell'esofago passando attraverso la bocca e arrivando poi fino allo stomaco e al duodeno. L’endoscopia dura in genere circa 15 minuti.

 

Per approfondire: Gastroscopia con sedazione: cosa c’è da sapere? 

 

 

Preparazione all’esofagogastroduodenoscopia

Per una corretta esecuzione dell'esame, è importante che lo stomaco e il duodeno siano vuoti. Per questo motivo è necessario astenersi dal consumo di cibo a partire da 6-8 ore prima della gastroscopia e smettere di assumere liquidi nelle 2-3 ore precedenti l'indagine endoscopica.

 

È inoltre necessario che qualche giorno prima del test venga interrotta l'eventuale assunzione di medicamenti con azione antiaggregante o anticoagulante come per esempio l'acido acetilsalicilico (aspirina) o il warfarin.

 

 

L’esofagogastroduodenoscopia fa male? 

La gastroscopia non provoca nessun dolore se vengono impiegati farmaci sedativi. In caso contrario, generalmente, pur non essendo dolorosa, risulta comunque fastidiosa e sgradevole.

 

 

Ci sono complicazioni dovute all’esofagogastroduodenoscopia? 

La gastroscopia non comporta particolari rischi essendo una procedura diagnostica ormai ben consolidata e sicura, tuttavia, come ogni atto medico, può complicarsi anche se ciò avviene raramente. Possono infatti verificarsi:

  • reazioni anormali verso il sedativo (in genere lieve dispnea);
  • alterazioni della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna;
  • perforazioni della parte dell'esofago o dello stomaco o del duodeno;
  • emorragie del tratto gastrointestinale superiore;
  • infezioni.


I sintomi solitamente correlati a queste complicazioni possono essere:

  • dolore toracico;
  • dispnea (difficoltà a respirare);
  • febbre;
  • dolori al ventre;
  • feci colorate di rosso, nero o comunque ipercromiche;
  • disfagia (disturbi della deglutizione);
  • vomito contenente sangue.

 

In caso di comparsa di questi segni o sintomi è necessario avvertire il medico se si manifestano subito dopo l'indagine endoscopica o andare al più presto al pronto soccorso.

 

 

Medico che inserisce la telecamera del gastroscopio nella bocca del paziente durante la gastroscopia

 

 

A cosa bisogna prestare attenzione dopo l’esofagogastroduodenoscopia? 

Terminata la gastroscopia è possibile tornare subito a casa se non sono stati impiegati sedativi, altrimenti occorre rimanere in osservazione per un paio d'ore presso lo studio medico o il centro dove si è svolta l'indagine e poi rientrare a domicilio.

 

In quest’ultimo caso, però, non è possibile mettersi alla guida di un veicolo ed è pertanto necessario farsi accompagnare da qualcuno. Gli effetti dei farmaci potrebbero perdurare per 24 ore e quindi si consiglia di rimanere tranquilli a riposare. Il giorno successivo, invece, si possono riprendere le normali attività.

 

 

Approfondimenti sulla gastroscopia, o esofagogastroduodenoscopia

 

 

Fonti

Autore

Osmosia s.r.l.
Osmosia s.r.l.

Agenzia di medical writing composta da un mix multidisciplinare di esperti su tematiche afferenti ogni principale area clinica sanitaria.

In sintesi

L'esofagogastroduodenoscopia, anche detta gastroscopia, è una procedura endoscopica eseguita dal gastroenterologo, utile per accertare lo stato di salute del tratto gastrointestinale superiore.

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