Esame urodinamico

Illustrazione 3d di una vescica per descrivere l'Esame urodinamico

 

L’esame urodinamico è composto da una serie di test, eseguiti dall’urologo, utilizzati per valutare la funzionalità delle basse vie urinarie, in particolare valutando la capacità di immagazzinamento e rilascio dell’urina, azioni compiute rispettivamente da vescica ed uretra.

 

 

A cosa serve l’esame urodinamico? 

L’esame urodinamico è utile per la valutazione dello stato di salute di vescica ed uretra e viene eseguito per la diagnosi di diversi tipi di anomalie e/o patologie che potrebbero alterarne le funzionalità, tra queste:

Oltre alle malattie legate alle basse vie urinarie, questa batteria di esami può fornire risposte a quesiti diagnostici anche in ambito di patologie neurologiche, metaboliche, ginecologiche e andrologiche.

 

 

Quando si esegue l’esame urodinamico? 

Gli esami vengono in genere richiesti dal medico curante in seguito al riferimento o al manifestarsi del paziente di segni e/o sintomi riconducibili ad una patologia delle basse vie urinarie come:

  • minzione frequente;
  • minzione dolorosa;
  • difficoltà nella minzione;
  • stimolo urgente di urinare che non viene seguito dalla minzione;
  • incapacità di svuotare completamente la vescica;
  • frequenti infezioni alle vie urinarie.

 

 

 

 

 

Come si esegue l’esame urodinamico? 

Lo svolgimento dei test per l’esame urodinamico dipende dal tipo di test che lo specialista ha ritenuto opportuno eseguire. In generale, si possono distinguere gli esami urodinamici invasivi, che prevedono l’utilizzo di uno o più cateteri e gli esami urodinamici non invasivi, che non prevedono l’uso di cateteri. Alcuni esempi sono:

  • l’uroflussimetria è un esame non invasivo ed eseguito tramite uno strumento chiamato uroflussimetro, il quale permette di misurare la quantità di urina in millilitri per secondo.

  • la cistometria è un esame diagnostico invasivo eseguito tramite l’uso di un catetere vescicale ed una sonda inserita nel retto collegati ad un macchinario che registra diversi valori. Tra questi la quantità di urina nella vescica prima e a seguito del riempimento della stessa con acqua, oltre che la capacità della vescica e l’elasticità delle sue pareti. Nell’effettuare questo esame potrebbe essere richiesta la collaborazione del paziente, ad esempio effettuando dei colpi di tosse.

  • la misurazione del residuo post-minzionale è l’esame che misura il residuo di urina nella vescica dopo il suo normale svuotamento, può essere eseguito sia in modo non invasivo tramite ecografia, che in modo invasivo tramite catetere.

  • lo studio pressione-flusso è l’esame invasivo che misura la pressione intra-vescicale e addominale mediante un catetere e un sondino rettale. È necessaria la collaborazione del paziente che sarà invitato a urinare per consentire la misurazione.

  • la profilometria della pressione uretrale, è un esame invasivo che consente di valutare le funzionalità dell’uretra, considerando la misurazione dei valori pressori rilevati tramite un rilevatore di pressione (trasduttore).

 


Preparazione all'esame urodinamico 

Ogni esame urodinamico prevede una specifica preparazione e il paziente verrà adeguatamente indirizzato sul da farsi dal proprio medico. In generale per tutti i test urodinamici è necessario:

  • presentarsi il giorno dell’esame a vescica piena;
  • sospendere circa una settimana prima dell’esame l’assunzione di farmaci o terapie che potrebbero compromettere l’esito del test.



L’esame urodinamico fa male? 

In generale i test dell’esame urodinamico sono sicuri e ben tollerati, anche se in certi casi possono arrecare fastidio o imbarazzo. In rari casi possono presentarsi complicanze traumatiche principalmente dovute all’uso del catetere i cui sintomi sono:

  • bruciore nella minzione;
  • fastidio nella minzione;
  • presenza di sangue nelle urine.

Tali sintomi tendono comunque a scomparire nelle 24 ore successive all’esame.

 

 

Soggetto che tiene in mano un tablet con all'interno un'immagine dell'apparato urinario per spiegare il test urodinamico

 

 

A cosa bisogna prestare attenzione dopo l’esame urodinamico? 

Le più comuni complicanze che possono presentarsi nelle giornate successive a un esame urodinamico, sono le infezioni delle vie urinarie di origine batterica, i cui principali sintomi sono:

  • bruciore nella minzione;
  • frequente necessità di urinare;
  • urine maleodorante;
  • febbre;
  • dolore ai reni.
 
 

Fonti

Autore

Osmosia s.r.l.
Osmosia s.r.l.

Agenzia di medical writing composta da un mix multidisciplinare di esperti su tematiche afferenti ogni principale area clinica sanitaria.

In sintesi

Gli esami urodinamici sono una serie di test utilizzati per valutare la funzionalità delle basse vie urinarie, ovvero vescica e uretra.

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