Test di Schirmer

Illustrazione 3d di occhio e retina per descrivere il test di schirmer

 

Il test di Schirmer misura la quantità di lacrime secrete. È usato per la diagnosi della sindrome dell’occhio secco, della sindrome di Sjögren e di altre patologie reumatiche autoimmuni che comportano una secrezione lacrimale diminuita.

 

 

Descrizione del test di Schirmer

Il test di Schirmer è un test che permette di valutare la produzione lacrimale basale. Le lacrime sono costituite prevalentemente da acqua in cui sono disciolte piccole quantità di sali, lipidi, proteine, glucosio e un enzima con proprietà antibatteriche (lisozima). Il film lacrimale forma un sottile strato sulla parte anteriore dell’occhio e svolge importantissime funzioni: nutre e lubrifica l’occhio, favorisce l’eliminazione delle impurità, protegge dalle infezioni e contribuisce alla corretta visione mantenendo la superficie della cornea liscia e regolare.

Le lacrime sono prodotte dalle ghiandole lacrimali; ne esistono due tipi: le ghiandole lacrimali accessorie, che garantiscono la produzione basale, e la ghiandola lacrimale principale, che è responsabile della secrezione riflessa, indotta da uno stimolo meccanico, luminoso o psichico.

 

Il test di Schirmer prende il nome dall’oculista tedesco che l’ha ideato nel 1903, Otto Schirmer. Ancora oggi è uno dei test più utilizzati per quantificare la produzione delle lacrime.

 

La versione originale del test (Schirmer test I) misura sia la secrezione basale sia quella riflessa, mentre una variante del test (Schirmer test II, in cui si utilizza un anestetico e si applica un cotton fioc per stimolare la produzione delle lacrime) misura solo la secrezione riflessa. Il vantaggio del test di Schirmer è che non necessita di attrezzatura sofisticata, infatti, si inserisce una apposita strisciolina di carta assorbente nel sacco congiuntivale (la tasca che si trova tra l’occhio e la palpebra), la si lascia in sede 5 minuti e poi si misura quanti millimetri è lunga la parte della striscia che è stata inumidita dalle lacrime. Gli svantaggi del test sono i tempi di esecuzione relativamente lunghi, il fastidio che molti pazienti avvertono e i risultati riproducibili solo quando la lacrimazione è scarsa. Il test è più affidabile se il paziente tiene gli occhi chiusi, in quanto la stimolazione delle ciglia può alterare la produzione delle lacrime.

 

 

Illustrazione anatomia dell'occhio umano

 

Quando si usa il test di Schirmer

Il test di Schirmer serve a capire quando l’occhio non produce una quantità di lacrime sufficiente. Questa situazione si verifica in caso di sindrome dell’occhio secco e di alcune malattie reumatiche di origine autoimmune, che nei casi più gravi possono comportare l’abrasione o l’ulcerazione della cornea e danni anche permanenti. I sintomi di una scarsa lacrimazione sono occhi rossi, irritati, sensibili alla luce, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, affaticamento visivo e visione confusa.

 

La sindrome dell’occhio secco o sindrome da disfunzione lacrimale è caratterizzata da un’instabilità del film lacrimale che può causare danni alla superficie dell’occhio. Interessa soprattutto le donne ed è più comune dopo i 50 anni. La secchezza dell’occhio può essere dovuta a molte cause, tra cui l’utilizzo prolungato di lenti a contatto, l’utilizzo di alcuni farmaci, problemi alle palpebre (es. paralisi del nervo facciale), infiammazione della congiuntiva (congiuntivite) o delle palpebre (blefarite). Può essere un effetto collaterale temporaneo di un intervento di chirurgia oftalmica con il laser. L’uso intensivo del computer, guardare la a lungo la televisione o leggere molto possono stimolare o acuire i sintomi.

 

Una ridotta secrezione di lacrime è presente in alcune patologie autoimmuni, tra cui il lupus eritematoso sistemico, l’artrite reumatoide, la sclerosi sistemica e soprattutto la sindrome di Sjögren. La sindrome di Sjögren è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario riconosce come estranee e distrugge le cellule delle ghiandole secretorie, tra cui quelle che producono le lacrime e la saliva. La malattia però non interessa solo le ghiandole e molti pazienti soffrono di infiammazione cronica delle articolazioni. Colpisce prevalentemente le donne e si manifesta generalmente intorno ai 40-50 anni. I primi sintomi, secchezza degli occhi e della bocca, sono aspecifici e possono rendere difficile la diagnosi.

 

 

 

 

 

Come si effettua il test di Schirmer

Il test non richiede nessuna preparazione da parte del paziente e viene eseguito in ambulatorio. Il paziente è fatto sedere in una posizione comoda. L’operatore sanitario, medico o infermiere, abbassa la palpebra inferiore e inserisce una apposita strisciolina di carta  nel sacco congiuntivale di ciascun occhio chiedendo al paziente di chiudere gli occhi senza strizzarli. Dopo 5 minuti, le striscioline sono rimosse e viene misurata la quantità di carta bagnata dalle lacrime. È normale che nelle persone giovani il valore sia più alto che nelle persone anziane. Un valore superiore a 10 mm in 5 minuti è considerato adeguato. Nelle persone con sindrome di Sjögren il valore è inferiore a 5 mm in 5 minuti.

 

 

Fonti

  • Stevenson S. Schirmer’s test. Community Eye Health. 2011;24(76):45;
  • Valim V, Fernandes Moça Trevisani V, et al. Current approach to dry eye disease. Clinical Reviews in Allergy & Immunology. 2015:49:288-297. doi:10.1007/s12016-014-8438-7;
  • Zeev MS, Miller DD, et al. Diagnosis of dry eye disease and emerging technologies. Clinical Ophtalmology. 2014;8:581-590. doi:10.2147/OPTH.S45444;
  • Beckman KA, Luchs J, et al. Making the diagnosis of Sjögren’s syndrome in patients with dry eye. Clinical Ophtalmology 2015;10:43-53. doi:10.2147/OPTH.S80043.

Autore

Osmosia s.r.l.
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In sintesi

Il test di Schirmer misura la quantità basale di lacrime prodotte, è usato per la diagnosi della sindrome dell’occhio secco e di un alcune patologie.

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