Ipertiroidismo

Illustrazione 3d della tiroide per descrivere l'ipertiroidismo

 

L’ipertiroidismo consiste in un’iperattività della tiroide. È causato da reazioni autoimmuni o da un ingrandimento della ghiandola in risposta alla carenza di iodio. Può causare diversi sintomi e persino sfociare in una crisi tireotossica. Viene trattato farmacologicamente o con l’ablazione o la rimozione chirurgica del tessuto tiroideo.

 

 

Indice degli argomenti

 

 

Descrizione dell'ipertiroidismo

L’ipertiroidismo è una condizione patologica caratterizzata da un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei, secreti dalla tiroide.

 

La tiroide è una ghiandola che si trova alla base del collo. Produce due tipi di ormoni, gli ormoni tiroidei, che regolano molti processi metabolici, e la calcitonina, che controlla la concentrazione del calcio nel sangue. Gli ormoni tiroidei sono la tetraiodotironina o tiroxina (indicata con T4) e la triiodotironina(indicata con T3). La forma più attiva dell’ormone è la T3, mentre quella prodotta in maggior misura è la T4che viene poi convertita in T3. Gli ormoni tiroidei derivano dalla combinazione dell’amminoacido tirosina con lo iodio, perciò questo elemento chimico è essenziale per il corretto funzionamento della tiroide e per il benessere dell’organismo.

 

Il rilascio degli ormoni tiroidei è controllato dall’ipofisi (o ghiandola pituitaria), una piccola ghiandola posta alla base del cranio. Quando i livelli di ormoni tiroidei si abbassano, l’ipofisi secerne l’ormone tireostimolante (TSH, dall’inglese Thyroid Stimulating Hormone, detto anche ormone tireotropo o tireotropina) che stimola la tiroide a produrne di più; quando i livelli si alzano l’ipofisi smette di produrre TSH. In questo modo, i livelli ormonali vengono mantenuti in un intervallo ottimale. Si distinguono un ipertiroidismo subclinico, identificabile con le analisi di laboratorio, ma non manifesto, e un ipertiroidismo conclamato, in cui si hanno manifestazioni cliniche dell’alterazione ormonale. Nell’ipertiroidismo subclinico i livelli di TSH sono bassi, ma i livelli di T3 e T4 sono normali, mentre nell’ipertiroidismo conclamato i livelli di TSH sono bassi e i livelli di T3 e T4 sono elevati.

 

 

 

 

Le cause dell'ipertiroidismo

L’ipertiroidismo è molto più frequente nelle donne che negli uomini. Le cause più frequenti di ipertiroidismo sono:

  • morbo di Graves, la causa più comune in assoluto, è una malattia autoimmune in cui vengono prodotti degli anticorpi che attivano i recettori del TSH inducendo la produzione di ormoni tiroidei;
  • gozzo multinodulare tossico, una patologia caratterizzata da un aumento di volume della tiroide in risposta a una carenza di iodio, è più comune nelle aree geografiche in cui l’alimentazione non garantisce un corretto apporto di iodio e tra gli anziani, se c’è un solo nodulo iperfunzionante si parla di adenoma tossico (o malattia di Plummer);
  • tiroidite silente, è un’infiammazione della tiroide che, a differenza di altre tiroiditi, non causa dolore (è detta perciò “tiroidite indolore”); ne esiste una forma sporadica (che si associa spesso ad altre malattie autoimmuni e potrebbe essere causata da un’infezione in un individuo geneticamente predisposto) e una forma post-partum (che si manifesta nel primo anno dopo la gravidanza); non si ha un aumento nella produzione degli ormoni tiroidei, ma gli ormoni preformati vengono rilasciati in seguito a distruzionedelle cellule che li producono.

 

Raramente, l’ipertiroidismo può svilupparsi nel primo trimestre di gravidanza (ipertiroidismo gestazionale) in quanto l’ormone della gravidanza (gonadotropina corionica umana) ha delle somiglianze strutturali con il TSH e può agire sulla tiroide.

 

 

I sintomi dell’ipertiroidismo

L’ipertiroidismo può andare da una forma asintomatica a un’emergenza medica, la tempesta tiroidea. I sintomi dell’ipertiroidismo includono:

  • palpitazioni;
  • tremori;
  • intolleranza al caldo;
  • sudorazione intensa;
  • debolezza muscolare;
  • evacuazioni frequenti;
  • perdita di peso nonostante un appetito aumentato;
  • disturbi sessuali (es. eiaculazione precoce);
  • irregolarità mestruali (le patologie tiroidee sono state collegate all’infertilità femminile);
  • ansia;
  • nervosismo;
  • insonnia;
  • psicosi.

 

Pazienti con un ipertiroidismo non trattato a lungo andare possono sviluppare fibrillazione atriale o scompenso cardiaco.

 

I pazienti con morbo di Graves spesso presentano orbitopatia tiroidea, un’infiammazione delle orbite resa evidente dall’esoftalmo (occhio sporgente). La tempesta tiroidea è una complicanza acuta dell’ipertiroidismo che si manifesta con febbre molto alta (40-41°C), tachicardia, ipotensione, nausea, vomito, insufficienza epatica, insufficienza cardiaca, agitazione, delirio, coma; nel 30% dei casi porta al decesso.

 

 

Medico che pratica palpazione alla gola ingrossata di una donna che soffre di ipertiroidismo

 

 

Come si diagnostica l’ipertiroidismo

Se si sospetta una patologia tiroidea per prima cosa vengono eseguiti degli esami ematochimici: si dosano TSH, T3 e T4. Per stabilire la causa dell’ipertiroidismo sono utili lo studio della captazione tiroidea, in cui si somministra un isotopo radioattivo dello iodio e si misura la percentuale di iodio concentrato nel tempo dalla tiroide, e la scintigrafia tiroidea (maggiori informazioni su questo esame sono riportate nella scheda dedicata alla scintigrafia). Per accertare la natura autoimmune dell’ipertiroidismo si può effettuare la ricerca nel sangue degli anticorpi che stanno attaccando la tiroide.

 

 

Come si cura l’ipertiroidismo

La scelta del trattamento dipende dalla causa dell’ipertiroidismo, dall’età del paziente, dalle altre patologie di cui soffre e dai sintomi. Le tiroiditi silenti solitamente si risolvono spontaneamente. Le opzioni per il trattamento dell’ipertiroidismo includono:

  • farmaci antitiroidei (es. metimazolo) che inibiscono la produzione degli ormoni tiroidei;
  • ablazione della tiroide con iodio-131;
  • tiroidectomia, l’asportazione parziale o totale della tiroide è uno dei trattamenti chirurgici eseguiti più frequentemente nei reparti di chirurgia endocrina.

 

I sintomi adrenergici (sintomi che dipendono dal fatto che gli ormoni tiroidei aumentano la sensibilità alle catecolamine, i neurotrasmettitori che mediano gli effetti dell’attivazione del sistema nervoso autonomo), come la tachicardia ed i tremori, possono essere controllati con i farmaci beta bloccanti.

 

 

Fonti

Autore

Osmosia s.r.l.
Osmosia s.r.l.

Agenzia di medical writing composta da un mix multidisciplinare di esperti su tematiche afferenti ogni principale area clinica sanitaria.

In sintesi

L’ipertiroidismo, l’eccessiva produzione di ormoni tiroidei, può causare disturbi gravi, e viene trattato mediante farmaci o eliminazione del tessuto tiroideo.

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