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Urinocoltura (Esame colturale delle urine)

Illustrazione 3d della vescica per descrivere l'urinocoltura

 

L’urinocoltura è un accertamento che ha come obiettivo quello di diagnosticare alcuni tipi di malattie delle vie urinarie causate da agenti infettivi, tramite un’indagine microbiologica delle urine. L'esame non provoca dolore e non è invasivo, e viene condotto presso laboratori accreditati di analisi che sono in grado di eseguire questo tipo di esame.

 

 

A cosa serve l'urinocoltura

L'urinocoltura viene prescritta da un medico in presenza di sintomi che facciano sospettare l'esistenza di una patologia delle vie urinarie. Questi sintomi includono la necessità frequente di urinare e la percezione di dolore e/o di bruciore durante la minzione.

 

Le malattie delle vie urinarie che riconoscono un'eziologia infettiva devono essere curate, perché altrimenti possono estendersi e coinvolgere anche i reni, con il rischio di provocare serie patologie a carico di questi organi, come ad esempio la pielonefrite. Tra gli agenti batterici coinvolti più di frequente nei processi infettivi di questo genere vi sono Proteus, klebsiella ed Escherichia coli.

 

Il test viene eseguito come procedura standard durante la gravidanza perché il rischio di infezioni del tratto urinario è piuttosto elevato durante i mesi di gestazione, e queste condizioni morbose spesso tavolta asintomatiche.

 

 

 

 

 

 

Come si esegue l’urinocoltura?

Nell’urinocoltura, un campione di urina viene depositato in speciali terreni di coltura, e dopo 24-48 ore viene controllata un'eventuale crescita di microrganismi patogeni. Se ciò accade, è possibile determinare il loro numero e la loro tipologia.

 

Per ottenere risultati validi e affidabili dal test è opportuno seguire alcune norme di preparazione del campione di urina. Innanzitutto, bisogna utilizzare appositi contenitori sterili, che sono facilmente reperibili in farmacia, ed è necessario lavare con accuratezza le mani e i genitali per impedire una possibile contaminazione batterica.

 

Il campione necessario per l'esame viene ottenuto dalla prima urina del mattino. E’ importante raccogliere solo la parte intermedia del getto di urina, eliminando la prima e l'ultima emissione ed evitando di toccare i bordi e la superficie interna del contenitore sterile. Se ciò dovesse accadere, il recipiente verrebbe contaminato e renderebbe il test potenzialmente fallace. È sufficiente raccogliere una quantità modesta di urina ed non è opportuno eseguire l'esame se si stanno assumendo antibiotici o durante il ciclo mestruale

 

 

Quali sono i risultati dell’urinocoltura?

Il risultato dell’urinocoltura è definito:

  • positivo, quando nel terreno di coltura crescono oltre 100.000 colonie di microrganismi, di solito batteri, per millilitro di urina. Ciò significa che è presente un'infezione delle vie urinarie che deve essere curata con antibiotici mirati contro i batteri che si sono sviluppati e che vengono identificati tramite analisi di laboratorio. È anche possibile, su richiesta del medico, effettuare il cosiddetto antibiogramma, un test personalizzato che permette di stabilire quali antibiotici hanno la maggior efficacia contro i batteri responsabili dell'infezione;
  • negativo, quando non vi è stato sviluppo di colonie batteriche nel terreno di coltura oppure quando il loro numero è inferiore a 100.000 per millilitro di urina. Questo significa che non sono presenti infezioni del tratto urinario in atto e di conseguenza non è necessaria alcuna cura.

 

Talvolta può accadere che l'esame colturale delle urine dia esito negativo ma che il paziente lamenti dei disturbi che perdurano nel tempo. In tali casi, il curante può prescrivere un'ulteriore urinocoltura. In gravidanza, qualora il test dovesse mettere in evidenza la presenza di infezione da streptococco di gruppo B, è possibile prescrivere una terapia antibiotica che permetta al neonato di entrare a contatto con l’agente batterico.

 

 

Foto di dottore in camice bianco con guanti di plastica azzurri mentre con una mano tiene un vetrino con un campione di urina per effettuare un esame colturale delle urine (urinocoltura)

 

 

Quali sono i rischi e le controindicazioni dell’urinocoltura?

L’urinocoltura non ha controindicazioni e non presenta particolari pericoli per la salute. L’unico rischio associato all’urinocoltura è di natura tecnica, e cioè quello di raccogliere il campione di urina in modo improprio, falsando i risultati del test.

 

 

Fonti

Autore

Osmosia s.r.l.
Osmosia s.r.l.

Agenzia di medical writing composta da un mix multidisciplinare di esperti su tematiche afferenti ogni principale area clinica sanitaria.

In sintesi

L’urinocoltura è un esame diagnostico di natura microbiologica che viene eseguito su un campione di urine.

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