Adenomiosi

Illustrazione di un organo genitale femminile per descrivere l'Adenomiosi

 

L’adenomiosi è una condizione caratterizzata da un’anomalia nella struttura della parete dell’utero. La parete uterina è costituita da tre strati (tonache): endometrio, miometrio e perimetrio. L’endometrio (o tonaca mucosa) è lo strato più interno, quello che riveste la cavità uterina, si ispessisce per accogliere l’embrione e si sfalda durante il ciclo mestruale se non avviene il concepimento; il miometro (o tonaca muscolare) è lo strato intermedio di tessuto muscolare liscio; il perimetrio (o tonaca sierosa) è lo strato più esterno, la parte del peritoneo che avvolge l’utero. 

 

 

Indice degli argomenti

 

 

 

Descrizione dell'adenomiosi

Nell’adenomiosi l’endometrio cresce all’interno del miometrio, in modo diffuso o localizzato. Nella maggior parte dei casi il miometrio risulta ispessito. Il tessuto endometriale cresce in una sede anomala, ma le cellule che lo compongono sono sane, non si tratta perciò di una neoplasia.

 

In passato l’adenomiosi uterina veniva identificata solo con l’esame istopatologico dopo l’asportazione completa dell’utero (isterectomia) in donne che si avvicinavano alla menopausa e si erano sottoposte all’intervento perché presentavano forti emorragie mestruali o dolore cronico nella parte bassa dell’addome. Grazie ai progressi nella diagnostica per immagini si è visto che questa condizione interessa anche donne giovani in età fertile. Solitamente viene diagnosticata tra i 40 e i 50 anni di età.

 

Non si conosce con certezza l’origine dell’adenomiosi. Una delle ipotesi è che elevati livelli locali di estrogeni inducano contrazioni croniche del miometrio che causano microtraumi all’interfaccia tra endometrio e miometrio. Si attiverebbero, quindi, così, dei meccanismi di riparazione che promuoverebbero ulteriormente la contrazione della muscolatura favorendo l’invasione del miometrio da parte dell’endometrio. Questa ipotesi è coerente con il fatto che l’adenomiosi è più frequente nelle donne che hanno avuto più gravidanze (multipare), che hanno subito un taglio cesareo o che sono state sottoposte a interventi all’utero.

 

 

 

 

 

Come si presenta l’adenomiosi

Adenomiosi, fibromi uterini e polipi uterini sono anomalie strutturali dell’utero piuttosto frequenti collegate all’infertilità femminile e ad aborti spontanei ripetuti. Le donne con adenomiosi presentano spesso anche fibromi uterini ed endometriosi, un’altra condizione patologica in cui l’endometrio cresce dove non dovrebbe e che può ridurre la fertilità (per molti anni l’adenomiosi è stata chiamata endometriosi interna). Si ritiene che l’adenomiosi possa contribuire all’infertilità in almeno in due modi: 1) modificando l’architettura della parete muscolare e alterando la normale peristalsi uterina (con il termine peristalsi si indicano le contrazioni muscolari ritmiche che creano un moto ondulatorio che spinge in avanti ciò che è contenuto in un organo cavo), ostacolando così il trasporto dello sperma e dell’embrione; 2) riducendo la recettività endometriale, ossia la disponibilità dell’endometrio ad accogliere l’embrione consentendone l’impianto.

 

L’adenomiosi sembra creare problemi anche quando il concepimento avviene e la gravidanza è portata avanti: si è visto che in caso di adenomiosi il rischio di parto prematuro e quello di rottura prematura delle membrane sono più alti.

 

In un caso su tre l’adenomiosi non dà luogo a nessun sintomo. I sintomi più frequenti dell’adenomiosi sono sanguinamento uterino anomalo e mestruazioni dolorose (dismenorrea). Altri possibili sintomi sono dolore cronico nella parte bassa dell’addome (dolore pelvico) e dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia). L’utero di una paziente con adenomiosi può presentarsi ingrandito.

 

 

Donna sdraiata sul letto si stringe le mani sulla pancia per un forte dolore nel basso addome causato dall'adenomiosi

 

 

Come si diagnostica l’adenomiosi

L’adenomiosi viene diagnosticata mediante ecografia transvaginale o risonanza magnetica - RM. Nelle donne che vengono sottoposte a isterectomia la diagnosi viene confermata dall’esame istopatologico.

 

 

Come si cura l’adenomiosi

La scelta del trattamento dipende dall’età della donna, dal suo desiderio di avere figli, dalla gravità dei sintomi e dalla presenza di altre patologie (endometriosi e polipi uterini). Il trattamento standard dell’adenomiosi è l’isterectomia, che risolve definitivamente i sintomi, ma preclude la possibilità di una gravidanza. Esistono opzioni chirurgiche conservative (in cui l’utero è mantenuto), anche se esistono meno dati di efficacia; queste opzioni includono l’ablazione dell’endometrio, la resezione isteroscopica, la resezione laparoscopica, gli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità e l’embolizzazione dell’arteria uterina.

 

Non esiste un farmaco specifico per l’adenomiosi, ma alcuni farmaci che inibiscono l’ovulazione o le mestruazioni si sono dimostrati efficaci nel migliorare i sintomi. Questi farmaci includono analoghi dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH), contraccettivi orali, progestinici, modulatori selettivi dei recettori degli estrogeni (SERM), inibitori selettivi del recettore del progesterone (SPRM) e inibitori dell’aromatasi. Un dispositivo intrauterino (IUD, comunemente noto come “spirale”) a rilascio di progestinico (levonorgestrel) è efficace e consente alla donna di avere figli dopo l’interruzione del trattamento.

 

 

Fonti

Autore

Osmosia s.r.l.
Osmosia s.r.l.

Agenzia di medical writing composta da un mix multidisciplinare di esperti su tematiche afferenti ogni principale area clinica sanitaria.

In sintesi

L’adenomiosi è una condizione patologica che influisce negativamente sulla qualità della vita della donna e può ridurne la fertilità.

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