
Aneurisma cerebrale
L’aneurisma cerebrale è la dilatazione di una delle arterie del cervello in un suo punto di particolare fragilità. Si tratta di una condizione che si stima interessi tra il 2 e il 10% della popolazione mondiale, per lo più asintomatica e non pericolosa. Tuttavia, in rari casi, può rompersi e provocare un’emorragia cerebrale.
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Cos’è un aneurisma cerebrale?Un aneurisma cerebrale, anche definito intracranico, è un vaso sanguigno associato al cervello dilatato in uno o più punti. L’aneurisma colpisce prevalentemente le arterie. Gli aneurismi che si formano nel cervello possono essere di tre diversi tipi.1 Vediamo la classificazione:
Altra importante classificazione dell’aneurisma cerebrale è quella relativa alle dimensioni.2 Pertanto distinguiamo:
Quali sono i sintomi di un aneurisma cerebrale?L’aneurisma cerebrale è un’anomalia vascolare che risulta per lo più asintomatica, soprattutto se parliamo di dilatazioni di piccole dimensioni che non siano a rischio di rottura.1 La sintomatologia cambia se ci riferiamo ad un aneurisma di grandi dimensioni o ad un aneurisma cerebrale che si rompa. Vediamo i sintomi in entrambi i casi.
Sintomi aneurisma cerebrale non rottoUn aneurisma cerebrale che si ingrossi rapidamente, pur senza rompersi, può premere contro i tessuti nervosi del cervello e dare i seguenti sintomi:
Sintomi aneurisma cerebrale rottoLa rottura di un aneurisma cerebrale è un evento grave, potenzialmente letale. I sintomi dell’emorragia determinata da un aneurisma rotto che devono spingere ad un immediato soccorso medico sono:
La rottura di un aneurisma cerebrale può, raramente, essere anticipata da piccole perdite di sangue nelle settimane o nei giorni precedenti. In questi casi un pronto intervento può scongiurare le conseguenze più gravi di un'emorragia cerebrale. Forti mal di testa possono essere sintomo di un sanguinamento “sentinella”, come viene denominato questo fenomeno.2
Quando è consigliato rivolgersi al medico?Non è possibile scoprire se abbiamo un aneurisma cerebrale in assenza di sintomi, a meno di un riscontro diagnostico casuale. Si stima che tra il 2 e il 10% della popolazione mondiale abbia almeno un aneurisma nel cervello, senza sospettarne la presenza.3 Tuttavia, in presenza dei sintomi neurologici gravi, compatibili con un quadro di aneurisma cerebrale a rischio di rottura, sanguinante o emorragico, è indispensabile recarsi al pronto soccorso.
Quali sono le cause di un aneurisma cerebrale?L'aneurisma cerebrale, così come l’aneurisma aortico, è un problema vascolare multifattoriale, la cui eziopatogenesi non è ancora del tutto chiara. È noto, però, che, alla base di un aneurisma cerebrale, ci sia l’indebolimento e assottigliamento delle pareti delle arterie che, non riuscendo più a spingere il sangue contenendolo entro il proprio lume interno, finiscono per gonfiarsi nei punti più delicati dell’albero arterioso. Gli aneurismi possono essere congeniti, quindi presenti fin dalla nascita, oppure (più frequentemente) formarsi nel corso della vita a qualunque età tra i 30 e i 60 anni.2
Esistono dei fattori di rischio noti che possono incidere nella formazione degli aneurismi cerebrali. Il primo fattore predisponente è proprio avere un aneurisma cerebrale, che aumenta del 20% il rischio di formarne altri.4 Vediamo insieme gli altri.2,3
Fattori di rischio ereditariGli aneurismi cerebrali, specialmente i più comuni della tipologia sacculare o a bacca, sono in genere acquisiti e si sviluppano nel tempo. Tuttavia, possono essere favoriti da fattori di rischio ereditari tra cui:
Fattori di rischio acquisitiTrattandosi di un disturbo multifattoriale, l’aneurisma cerebrale non ha un’unica causa e un unico fattore di rischio. Molte sono le condizioni ambientali, i fattori esterni e lo stile di vita che incidono nello sviluppo delle malattie cerebrovascolari e nella formazione degli aneurismi, specialmente quando vi sia una predisposizione genetica. Vediamo dunque una lista dei fattori di rischio acquisiti di cui tenere conto:
Aneurisma cerebrale: screening e diagnosiCome anticipato, aneurismi cerebrali di piccole dimensioni sono per lo più asintomatici, e la diagnosi può arrivare accidentalmente. In caso di sintomi sospetti, o di familiarità a questo problema vascolare, è possibile sottoporsi a test di screening e/o esami più o meno invasivi per la diagnosi di aneurisma cerebrale.
Esami di screeningQuando più di un membro in una famiglia riceve una diagnosi di aneurisma cerebrale si parla di aneurisma familiare. Attenzione: quando si parla di “famiglia”, si intende il nucleo familiare ristretto: genitori, fratelli, nonni. Come abbiamo visto proprio la familiarità rappresenta un importante fattore di rischio ereditario e, per tale ragione, è caldamente consigliato ai congiunti più prossimi di sottoporsi regolarmente a test di imaging per lo screening dell'aneurisma cerebrale.
Gli esami indicati per questo tipo di indagine/studio del sistema vascolare del cervello sono l’angio-RM (risonanza magnetica) e l’angio TAC (tomografia assiale computerizzata), entrambi non invasivi. I test di screening per la diagnosi precoce dell’aneurisma cerebrale sono altresì consigliati in presenza di altri fattori di rischio ereditari.1,5
Esami diagnosticiGli esami e i test per la diagnosi di un aneurisma cerebrale sono diversi, e si dividono in invasivi e non invasivi, da effettuare a seconda che l’aneurisma sia rotto o integro.1,2,4 Vediamoli tutti:
Cosa fare se si ha un aneurisma cerebrale?Il trattamento terapeutico di un aneurisma cerebrale dipende da diversi fattori quali la sua eventuale rottura, la localizzazione, le dimensioni e la forma dell’aneurisma non rotto o a rischio rottura, nonché dai sintomi e dalle condizioni generali di salute del paziente. Vediamo i diversi percorsi di cura disponibili.
Intervento chirurgicoUn intervento di neurochirurgia intracranico “a cielo aperto” è il trattamento raccomandato per un intervento d’emergenza in caso di aneurisma cerebrale rotto o di sanguinamento che possa evolvere in una copiosa emorragia. In questi casi alla base dell'aneurisma viene fissata una clip che lo chiuda in modo da bloccare il versamento di sangue. Questo tipo di operazione prevede l’anestesia generale.
Tecniche di microchirurgia mininvasiva (trattamento endovascolare) sono poi l’embolizzazione con spirali di platino e il trattamento con flow diversion. Entrambe queste nuove tecniche prevedono l’uso di un catetere flessibile che viene introdotto in una grossa arteria inguinale per poter risalire fino al cervello e arrivare al punto dove è situato l’aneurisma. Nel caso della prima tecnica, attraverso il flusso ematico vengono inviate delle spirali di platino verso l’aneurisma, allo scopo di chiuderlo e ridurre la pressione del sangue. Nella seconda tecnica mininvasiva, invece, viene inserito uno stent nell’arteria soggetta ad aneurisma, ovvero un tubicino metallico espandibile usato anche nell’angioplastica delle arterie coronariche. Il trattamento con flow diversion viene preferito per il trattamento di aneurismi giganti o quando il problema non possa essere risolto con le altre tecniche chirurgiche.2,4
Osservazione attivaSi definisce osservazione attiva un regolare monitoraggio, con test di screening annuali, in caso di aneurismi di piccole dimensioni asintomatici. In questo modo è possibile osservarne l’evoluzione nel tempo e intervenire con tempestività qualora l'aneurisma aumentasse di dimensioni diventando pericoloso.
Altre terapieTrattamenti terapeutici sintomatici o preventivi utili in caso di diagnosi di aneurisma, o accessori in un percorso di cura, possono includere:
Stile di vita e rimedi praticiIn caso di diagnosi di aneurisma concomitante con altre condizioni patologiche del sistema vascolare, o di familiarità agli aneurismi, le regole generali per prevenire la formazione di nuovi aneurismi o la rottura di quelli presenti, comprendono:
Quali sono le complicazioni che seguono un aneurisma cerebrale?Aneurismi sintomatici di grandi dimensioni o a rapida crescita, così come aneurismi rotti o sanguinanti possono portare a serie complicanze soprattutto di tipo neurologico.2 Vediamole:
Conseguenze a lungo termine per chi sopravvive ad un aneurisma cerebrale sono poi di altra natura e coinvolgono la sfera cognitiva, comportamentale, psicologica.6 Ad esempio, chi sia stato colpito da emorragia cerebrale da rottura di un aneurisma, e sia quindi reduce da trattamenti e/o chirurgia salvavita, potrebbe sperimentare nei mesi a seguire:
Quanto si vive dopo un aneurisma cerebrale?La prognosi è ottima per chi riceva, anche fortuitamente, la diagnosi di aneurisma cerebrale di piccole dimensioni o comunque non rotto, specialmente se asintomatico, che possa essere monitorato nel tempo con una sorveglianza attiva. Le previsioni peggiorano in caso di aneurismi che si rompano causando un’emorragia cerebrale o che debbano essere trattati con tecniche neurochirurgiche più o meno invasive. In generale, i fattori che incidono sulle probabilità di sopravvivenza sono:
Dal punto di vista percentuale, nel mondo, il 25% circa delle persone che subiscono la rottura di un aneurisma cerebrale muore entro le 24 ore, e il 50% nei tre mesi successivi, per le complicanze. Infine, il 66% di chi sopravvive, sperimenta danni cerebrali permanenti.7
Fonti
Autore![]()
Paola Perria
Giornalista pubblicista, web content writer e medical writer. Per oltre dieci anni pubblica contenuti divulgativi su sanità, alimentazione e benessere. | In sintesiL'aneurisma cerebrale è la dilatazione di un'arteria del cervello da cause ancora sconosciute che può causare gravi sintomi e, in rari casi, un'emorragia cerebrale. Patologie correlateEsami correlatiTerapie correlate |