Astrocitoma

Illustrazione 3d del corpo umano per descrivere l'astrocitoma 

 

L’astrocitoma è un tumore che ha origine da un particolare tipo di cellula della neuroglia, l’astrocita. Il sintomo di esordio più comune è l’epilessia. Il trattamento standard si basa sulla terapia chirurgica adiuvata dalla chemioterapia e dalla radioterapia.

 

 

Indice degli argomenti

 

 

Cos’è l’astrocitoma

Un astrocitoma è un tumore del sistema nervoso centrale. In genere si sviluppa nell’encefalo (cervello, tronco cerebrale e cervelletto), mentre è assai raro che cresca nel midollo spinale. Gli astrocitomi fanno parte dei gliomi, tumori che hanno origine dalla trasformazione neoplastica delle cellule della neuroglia. Nello specifico, la cellula gliale da cui derivano gli astrocitomi è l’astrocita, una cellula che prende il nome dalla caratteristica forma “a stella”. Gli astrociti sono le cellule gliali più abbondanti, forniscono sostegno e nutrimento ai neuroni e intervengono nella riparazione del tessuto nervoso.

 

In base alla velocità di crescita e all’aggressività i gliomi vengono distinti in tumori a basso grado di malignità (grado I e II) e tumori ad alto grado di malignità (grado III e IV). Quelli a basso grado di malignità tendono a crescere lentamente, mentre quelli ad alto grado di malignità tendono a crescere velocemente e ad infiltrarsi nei tessuti sani. I tumori a basso grado possono evolvere in forme più aggressive, specialmente nei pazienti con più di 40 anni di età.

 

 

 

 

Tipologie di astrocitoma

Gli astrocitomi possono essere distinti in:

  • astrocitomi pilocitici (grado I), colpiscono principalmente bambini e giovani, crescono lentamente e hanno una scarsa tendenza a diventare maligni, l’incidenza è simile nei due sessi (a differenza di tutti gli altri gliomi che prediligono il sesso maschile), se è possibile asportarli in modo radicale non occorrono altri trattamenti e la prognosi è molto buona;
  • astrocitomi diffusi (grado II), vengono diagnosticati in persone giovani, tra il 25 e i 45 anni di età;
  • astrocitomi anaplastici (grado III), colpiscono soprattutto persone tra i 30 e i 50 anni di età, sono tumori maligni le cui cellule mostrano anaplasia;
  • glioblastomi (grado IV), la forma più aggressiva e letale dei gliomi, più frequente negli anziani.

 

Nel 2016, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha elaborato una classificazione dei tumori del sistema nervoso centrale che tiene conto non solo della cellula da cui ha avuto origine il tumore, ma anche delle caratteristiche molecolari del tumore, identificando molti sottotipi di glioma. Nel caso dell’astrocitoma riveste particolare importanza la presenza di mutazioni dei geni IDH1/IDH2 (isocitrato deidrogenasi 1 e 2) e si distinguono perciò astrocitomi diffusi e astrocitomi anaplastici IDH-mutati e IDH-wild type (non mutati). La presenza della mutazione è un fattore prognostico favorevole. La sopravvivenza di pazienti con astrocitomi di grado II IDH-mutati è mediamente di 7-8 anni (anche 20-25, se il paziente è giovane e l’unica manifestazione della malattia sono le crisi epilettiche), mentre quella dei pazienti con astrocitomi di grado II non mutati è di 2-3 anni; pazienti con astrocitomi di grado III non mutati hanno una prognosi paragonabile a quella dei pazienti con un glioma di grado IV.

 

 

Sintomi e caratteristiche dell’astrocitoma

In alcuni casi queste patologie cerebrali risultano asintomatiche. I sintomi principali dell’astrocitoma, tuttavia, sono strettamente connessi alla posizione del tumore e alla sua grandezza. Tra essi citiamo:

 

Si possono manifestare, inoltre, deficit cognitivi e/o deficit neurologici nei casi in cui l’astrocitoma si sia diffuso nelle aree dell’encefalo connesse a tali funzioni.

 

 

Donna con i capelli neri che si tiene la testa tra le mani per il dolore scatenato da un astrocitoma

 

 

Come si diagnostica l’astrocitoma

Non di rado l’astrocitoma viene diagnosticato per caso durante visite specialistiche eseguite per altre motivazioni. La tecnica di imaging più utilizzata per diagnosticare malattie come l’astrocitoma è certamente la risonanza magnetica - RM. Solitamente le immagini vengono acquisite sia prima che dopo la somministrazione di un mezzo di contrasto endovenoso. Successivamente, se il tumore aumenta il contrasto (cioè acquisisce maggiore luminosità nelle immagini), è segno che si tratta di un astrocitoma di alto grado.                                                   

 

 

Come si cura l’astrocitoma

L’asportazione chirurgica del tumore è il primo trattamento da attuare in tali casi. Il Medico rimuove quanto più possibile l’astrocitoma. L’obiettivo è eliminare tutto il tessuto tumorale, anche se a volte, data la vicinanza dell’astrocitoma a tessuto cerebrale sano, ciò risulta non praticabile per l’eccessivo rischio.

Per alcuni pazienti la chirurgia può essere l’unico trattamento necessario.

 

Per altri pazienti, invece, possono essere eseguiti ulteriori trattamenti al fine di uccidere eventuali cellule tumorali rimaste dopo la chirurgia e ridurre, così, il rischio di recidiva. In tal senso, dunque, la chirurgia può essere seguita dalla radioterapia o dalla chemioterapia, o, in alcuni casi da una combinazione di queste.

 

 

Fonti

Autore

Osmosia s.r.l.
Osmosia s.r.l.

Agenzia di medical writing composta da un mix multidisciplinare di esperti su tematiche afferenti ogni principale area clinica sanitaria.

In sintesi

L’astrocitoma è un tumore cerebrale di cui esistono forme poco o molto aggressive che possono colpire in diverse fasi della vita.

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