Balbuzie

Illustrazione 3d del cervello per descrivere la balbuzie

 

La balbuzie è un disturbo involontario della parola caratterizzato da ripetizioni, blocchi e prolungamenti dei suoni emessi con la voce. Si tratta di una condizione patologica che possiede un’identità ben precisa riconosciuta dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che nel 1977 l’ha definita come “un disordine nel ritmo della parola per cui il paziente sa cosa vorrebbe dire, ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di arresti, ripetizioni e/o prolungamenti di un suono che hanno carattere di involontarietà".

 

Nel 90% dei casi la balbuzie si manifesta prima dei 4 anni di età, il periodo nel quale avviene la maturazione e lo sviluppo delle capacità motorie, cognitive e linguistiche. Nel restante 10% dei bambini il disturbo compare tra i 4 e i 6 anni. I maschi sono maggiormente afflitti da questo problema rispetto alle femmine con un rapporto di 4 a 1. Si ritiene che durante il corso della vita il 5% della popolazione soffra di balbuzie in modo transitorio.

 

 

Indice degli argomenti

 

 

Quali sono le cause della balbuzie?

Le cause esatte della balbuzie infantile non sono note. Si tratta di un quadro clinico complesso alla base del quale, quasi sicuramente, non è presente un singolo fattore ma piuttosto una serie di elementi che interagiscono tra loro in modo sinergico nel determinare questa condizione patologica. Tra questi vi sono probabilmente dei fattori genetici ereditari che predispongono alla balbuzie, la cui manifestazione sintomatologica è successivamente condizionata in modo importante dall'ambiente esterno. Inoltre, tra le cause vi sono anche dei disturbi del controllo motorio del linguaggio, rappresentati da disfunzioni della tempistica e della coordinazione motoria e sensitiva dell'espressione verbale.

 

Ci sono poi forme di balbuzie che non insorgono in età infantile ma che possono comparire in seguito ad alcune patologie del sistema nervoso centrale, come ad esempio gli ictus cerebrali, oppure come conseguenza di lesioni cranio-encefaliche di natura traumatica. Anche i traumi psicologici violenti possono essere causa di balbuzie. In questi casi il disturbo è psicogeno e riconosce meccanismi eziopatogenetici differenti da quelli descritti per le forme più tipiche della balbuzie.

 

 

 

 

 

Quali sono i sintomi della balbuzie?

Tra i diversi sintomi possibili della balbuzie possiamo annoverare:

  • ripetizioni di parole, intere o parziali, durante un discorso;
  • arresti vocali;
  • prolungamenti del suono della voce presenti con maggior frequenza all'inizio della frase, ma talvolta anche nel contesto del discorso;
  • sostituzione di parole esatte con parole inesatte durante un discorso;
  • uso esagerato di espressioni intercalari;
  • cambiamento regolare del tono della voce;

 

Oltre ai disturbi legati specificamente all'eloquio, chi soffre di balbuzie può presentare altri sintomi accessori. I pazienti compiono spesso le seguenti azioni:

  • sbattere frequentemente le ciglia;
  • gesticolare eccessivamente;
  • serrare i pugni;
  • muovere il capo in tutte le direzioni.

 

Il quadro clinico è spesso completato da manifestazioni di reazione negativa nei confronti della balbuzie, come frustrazione, imbarazzo, sensi di colpa, di impotenza e di inadeguatezza, vergogna, e tendenza all'isolamento.

 

 

Come si esegue la diagnosi di balbuzie?

La diagnosi di balbuzie viene in genere effettuata da un operatore sanitario esperto in disturbi del linguaggio (logopedista) che si basa sulla storia clinica del paziente, sui colloqui e sui risultati di test che hanno come obiettivo quello di valutare le capacità di comunicazione del paziente in situazioni diverse. È importante escludere altre condizioni patologiche che possono determinare disturbi nell’espressione verbale simili a quelli della balbuzie, come ad esempio la sindrome di Tourette.

 

Foto di donna adulta che insegna a bambina la corretta pronuncia per combattere la balbuzie

 

 

Come si cura la balbuzie?

Le terapie disponibili per la cura della balbuzie sono in grado di aiutare il paziente a migliorare la fluidità dell'eloquio e l'efficacia della comunicazione, agevolando l’integrazione sociale, scolastica e lavorativa del paziente. Tra i trattamenti disponibili vi sono:

  • logoterapia, che consente di migliorare e controllare le capacità fonetiche e la fluidità del discorso;
  • terapia comportamentale cognitiva, che permette di ridurre lo stress e l'ansia associati alla balbuzie, che possono altrimenti peggiorare il tartagliare durante un discorso;
  • strumenti elettronici: si tratta di piccoli apparecchi posizionati in genere dietro l'orecchio che si comportano da metronomi e permettono al paziente di strutturare il proprio linguaggio comunicativo un ritmo più omogeneo. In alternativa tali apparecchi impediscono al soggetto di sentire ciò che sta dicendo, riducendo il feedback negativo che causa ansia e stress, ed un peggioramento ulteriore del linguaggio.

 

 

Quali sono le conseguenze della balbuzie?

Con il tempo, le conseguenze della balbuzie possono comportare una maggiore difficoltà di comunicazione con le altre persone, che provoca ansia e favorisce l’isolamento del paziente, con una difficoltà di integrazione sociale, scolastica e lavorativa, ed una scarsa autostima. Le persone che soffrono di balbuzie presentano inoltre un rischio aumentato di essere vittima di discriminazione e di bullismo.

 

 

Fonti

Autore

Osmosia s.r.l.
Osmosia s.r.l.

Agenzia di medical writing composta da un mix multidisciplinare di esperti su tematiche afferenti ogni principale area clinica sanitaria.

In sintesi

La balbuzie è un disturbo dell’apparato fonatorio a causa del quale il linguaggio non risulta fluido, ma presenta ripetizioni ed interruzioni.

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