Bruxismo

Illustrazione 3D di cranio con in evidenza l'arco dentale per rappresentare il bruxismo

 

Il bruxismo è un disturbo caratterizzato dallo sfregamento involontario dei denti dell’arcata superiore contro quelli dell’arcata inferiore, accompagnato da una forte stretta della mandibola.

 

Si verifica soprattutto durante il sonno ed è provocato dalla contrazione non volontaria della muscolatura della mascella e della masticazione. Questo fenomeno può manifestarsi anche durante lo stato di veglia, pur rimanendo involontario.

 

 

Indice degli argomenti

 

 

Quali sono le cause del bruxismo?

Le cause precise del bruxismo sono tuttora ignote, ma si tratta con ogni probabilità di una condizione patologica ad origine multifattoriale. Le ipotesi formulate in relazione all'eziologia di questo disturbo, quando si verifica in stato di veglia, coinvolgono aspetti genetici, fisici e psicologici.

 

In quest’ultima categoria possiamo annoverare una  profonda concentrazione nello svolgimento di un'attività, uno stato di ansia e stress, ma anche di rabbia.

 

Il bruxismo notturno è invece provocato da attività masticatoria connessa con i risvegli notturni. Tra i fattori di rischio possiamo includere:

  • stress;
  • età: i bambini piccoli sono spesso affetti da questo disturbo, che tende a scomparire con l’avanzare dell’età;
  • personalità: i soggetti con tendenze aggressive o particolarmente competitivi e iperattivi sono più a rischio;
  • farmaci: il disturbo può rappresentare un effetto collaterale non frequente di alcuni medicamenti, come ad esempio gli antidepressivi;
  • consumo di alcol, tabacco, e caffeina;
  • patologie, come il morbo di Parkinson, la demenza, l'epilessia, il reflusso gastro esofageo, le apnee notturne e il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD).

 

 

 

 

 

Quali sono i sintomi del bruxismo?

Tra i sintomi e i segni tipici del bruxismo si possono annoverare:

  • digrignare e serrare i denti;
  • scheggiature e fratture dentarie;
  • usura dello smalto di rivestimento dei denti con esposizione degli strati più profondi;
  • mal di denti spontaneo aggravato dalla masticazione e accompagnato da aumento della sensibilità;
  • dolenzia e affaticamento dei muscoli della masticazione;
  • irradiazione dolorosa al collo e all'orecchio;
  • disturbi del sonno;
  • cefalea, soprattutto nella regione delle tempie;
  • lesioni alle mucose delle guance.

 

 

Come si esegue la diagnosi di bruxismo?

La diagnosi di bruxismo viene spesso effettuata dal dentista, che riconosce i segni tipici di questa patologia in occasione di visite di controllo o alla luce di problemi specifici ai denti.

 

Una volta ipotizzato il bruxismo, il paziente verrà sottoposto ad accertamenti utili a identificare le cause della condizione morbosa, come radiografia, tomografia computerizzata o risonanza magnetica, in modo da mettere in atto le terapie più opportune. In caso di sospetto di disturbi del sonno, il medico potrebbe decidere di prescrivere l’esecuzione della polisonnografia.

 

 

Foto di donna con mani sulla mascella perché dolorante per bruxismo

 

 

Come si cura il bruxismo?

Siccome il bruxismo si risolve spesso in poco tempo senza lasciare reliquati, in molti casi un trattamento non è necessario. Tuttavia, nelle forme gravi è necessario instaurare una valida terapia che deve comprendere tre aspetti: la cura delle lesioni già provocate, la prevenzione di ulteriori danni all'apparato masticatorio e l'eliminazione delle cause del problema, eventualmente accertate mediante esami diagnostici.

 

Per la prevenzione e la cura del bruxismo si utilizzano:

  • paradenti: sono apparecchi progettati per evitare il contatto tra i denti superiori e i denti inferiori, in modo da evitare i danni provocati dal digrignamento e dalla forte chiusura delle mascelle;
  • riparazioni dentali, delle cure odontoiatriche necessarie quando sono già presenti danni ai denti;
  • terapie per curare la malattia di base che causa bruxismo;
  • trattamenti per la gestione corretta dell'ansia e dello stress, che sono particolarmente utili nei casi di bruxismo in stato di veglia. Permettono inoltre al paziente di prevenire il fenomeno imparando a controllare lo sfregamento dei denti;
  • farmaci: anche se non esistono preparati farmaceutici specifici per la cura del bruxismo, alcuni medicamenti possono risultare utili, come ad esempio la tossina botulinica (da iniettare nei casi gravi), ma anche i farmaci miorilassanti, che vanno assunti prima di andare a dormire, oppure gli ansiolitici per ridurre lo stato di ansia.

 

 

Quali sono le conseguenze del bruxismo?

Le forme lievi e transitorie di bruxismo non richiedono in genere trattamenti particolari e non comportano conseguenze a lungo termine. I casi più gravi e prolungati nel tempo possono invece determinare complicazioni tra le quali:

  • danneggiamento dei denti;
  • cefalea cronica (mal di testa);
  • dolori persistenti e importanti al volto e al collo;
  • problemi nel corretto funzionamento meccanico della mascella;
  • problemi alle articolazioni temporo-mandibolari (ATM) accompagnati da rumori a scatto in occasione dei movimenti di apertura e chiusura della bocca.

 

 

Fonti

Autore

Osmosia s.r.l.
Osmosia s.r.l.

Agenzia di medical writing composta da un mix multidisciplinare di esperti su tematiche afferenti ogni principale area clinica sanitaria.

In sintesi

Il bruxismo è un disturbo caratterizzato da una contrazione involontaria dei muscoli facciali, a causa della quale si digrignano i denti.

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