Bulimia nervosa

Illustrazione 3d del corpo umano per descrivere la bulimia nervosa

 

La bulimia nervosa è un disturbo caratterizzato da abbuffate di cibo a cui seguono comportamenti compensatori inappropriati e da preoccupazioni per l’immagine corporea in persone con peso nella o sopra la norma. Il comportamento compensatorio più comune è il vomito autoindotto, mentre altri comportamenti possibili sono l’uso improprio di medicinali, il digiuno prolungato o un’attività fisica eccessiva.

 

 

Descrizione della bulimia nervosa

La bulimia fa parte dei disturbi del comportamento alimentare, che comprendono l’anoressia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata. Se il paziente è sottopeso, il disturbo è classificato come anoressia nervosa del tipo con abbuffate e condotte di eliminazione. La differenza principale tra bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata sta invece nel fatto che in quest’ultimo il paziente non si costringe a eliminare il cibo appena ingerito; entrambi i disturbi sono spesso accompagnati dall’obesità.

 

L’abbuffata (in inglese binge eating) è definita come l’assunzione, in un periodo di tempo definito, tipicamente nell’arco di due ore, di una quantità di cibo esagerata rispetto a quella che la maggior parte degli individui vorrebbe o sarebbe in grado di mangiare nello stesso periodo di tempo. L’abbuffata può avvenire in più di un’occasione. Per esempio, il paziente può iniziare ad abbuffarsi al ristorante e continuare una volta rientrato a casa. In genere il paziente si abbuffa di nascosto per non farsi scoprire. Durante questi episodi il soggetto bulimico sperimenta una mancanza di controllo sull’atto di mangiare. Tuttavia, a causa del senso di colpa che segue e con l’intenzione di non prendere peso, all’abbuffata segue un meccanismo di compensazione: il paziente elimina il cibo provocandosi il vomito, purgandosi, digiunando o facendo esercizio fisico estremo.

 

 

Per approfondire: Qual è la differenza tra bulimia e anoressia?

 

 

In base alla frequenza settimanale degli episodi compensatori, la bulimia è classificata come:

  • lieve (1-3 episodi)
  • moderata (4-7 episodi)
  • severa (8-13 episodi)
  • estrema (≥14 episodi)

 

 

 

 

 

Epidemiologia, insorgenza e caratteristiche della bulimia nervosa

La bulimia nervosa è più comune nelle femmine che nei maschi, con un rapporto di circa 3:1. Secondo le stime interessa lo 0,9-1,5% della popolazione tra le donne e lo 0,1-0,5% tra gli uomini. Mediamente si presenta nell’adolescenza, intorno ai 16-17 anni. Si pensa che all’insorgenza della bulimia nervosa contribuiscano una predisposizione genetica, influenze ambientali e tratti psicologici. Esiste una certa familiarità per la bulimia nervosa, il che suggerisce che alcuni geni aumentino il rischio di soffrirne. Per esempio, avere un genitore o entrambi i genitori con problemi di salute mentale (es. disturbo bipolare, ansia, disturbi della personalità) aumenta il rischio di soffrire di bulimia nervosa. Il rischio è più alto anche per chi ha una bassa autostima, soffre di sintomi depressivi, ansia sociale o ha una storia di abusi fisici o sessuali durante l’infanzia.

La bulimia nervosa si accompagna frequentemente ad altri disturbi psichiatrici. Può sovrapporsi alla depressione atipica o associarsi all’ansia. Circa la metà dei pazienti bulimici presenta sintomi del deficit di attenzione/iperattività, mentre circa il 15% presenta più comportamenti impulsivi, inclusi l’abuso di sostanze (alcol, stimolanti), lo shopping compulsivo o numerose relazioni sessuali. Possono talvolta essere presenti comportamenti autolesionistici e pensieri suicidi. Alcuni pazienti possono anche soddisfare i criteri per la diagnosi di un disturbo della personalità.

 

 

Come si presenta la bulimia nervosa

Per la bulimia nervosa, spesso non ci sono segni evidenti della malattia, ed in aggiunta la sua manifestazione clinica è complicata dal fatto che i pazienti tendano a nascondere i propri sintomi.  Ciò nonostante, la bulimia nervosa comporta numerosi danni all’organismo, direttamente legati al tipo e alla frequenza dei comportamenti compensatori, in particolare il vomito autoindotto e l’abuso di lassativi.

La complicanza più pericolosa è lo squilibrio degli elettroliti (minerali disciolti nel sangue e nei liquidi biologici, come il sodio e il potassio) che in casi estremi può portare ad aritmia cardiaca, convulsioni e morte. Il paziente, a causa del vomito, può avere i denti rovinati; è comune un ingrossamento delle ghiandole salivari specialmente delle parotidi (sialadenosi); gli acidi dello stomaco possono danneggiare la laringe e le corde vocali, provocando voce roca, mal di gola, e difficoltà a deglutire; in rari casi si può verificare la lacerazione dell’esofago. L’abuso di purghe può causare emorroidi e prolasso rettale.

 

 

Donna con le mani sulla faccia e i polsi legati da un metro da sarta mentre è disperata a guardare un piatto con una mela, a simboleggiare le difficoltà di chi soffre di bulimia nervosa

 

 

Come si diagnostica la bulimia nervosa

La diagnosi si basa sulla valutazione psicologica da parte di uno specialista in disturbi del comportamento alimentare. Lo specialista si informa sulle abitudini alimentari e sugli atteggiamenti nei confronti del cibo e del proprio corpo del paziente, eventualmente chiedendogli di compilare dei questionari standardizzati.

 

Secondo i criteri dell’ultima versione del manuale per la diagnosi dei disturbi mentali dell’Associazione Americana di Psichiatria (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5a edizione, DSM-5), la diagnosi di bulimia nervosa formulata fatta quando:

  • si registrano episodi ricorrenti di abbuffate e comportamenti compensatori inappropriati volti a prevenire l’aumento di peso;
  • le abbuffate compulsive e i comportamenti compensatori avvengono in media una volta alla settimana per tre mesi;
  • la valutazione di se stessi è erroneamente influenzata dal peso e dalla forma del corpo.

 

 

Come si cura la bulimia nervosa

Dalla bulimia si può guarire, soprattutto quando è diagnosticata e trattata in modo tempestivo. Il trattamento della bulimia nervosa si basa sulla psicoterapia, con lo scopo di modificare i comportamenti alimentari e affrontare il disagio psicologico alla base di quei comportamenti.

 

 

Per approfondire: Dalla bulimia si può guarire?

 

 

Questi interventi possono essere gestiti con incontri ambulatoriali, anche se per i pazienti che non migliorano e per quelli con complicanze fisiche importanti o con intenti suicidari può essere necessario il ricovero. Poiché la malattia coinvolge aspetti medici, psichiatrici e nutrizionali la gestione del paziente dovrebbe coinvolgere almeno un clinico, un terapista e un nutrizionista. La prognosi è generalmente buona, ma il trattamento può richiedere tempi lunghi.

 

 

Fonti

  • Castillo M, Weiselberg E. Bulimia Nervosa/PurgingDisorder. Curr Probl Pediatr Adolesc Health Care 2017;47:85-94. doi:10.1016/j.cppeds.2017.02.004
  • Treasure J, Duarte TA, et al. Eating disorders. Lancet. 2020;395(10227):899-911. doi:10.1016/S0140-6736(20)30059-3
  • Nitsch A, Dlugosz H, et al. Medical complications of bulimia nervosa. Cleve Clin J Med. 2021;88(6):333-343. doi:10.3949/ccjm.88a.20168
  • Istituto Superiore di Sanità – anoressia e bulimia

Autore

Osmosia s.r.l.
Osmosia s.r.l.

Agenzia di medical writing composta da un mix multidisciplinare di esperti su tematiche afferenti ogni principale area clinica sanitaria.

In sintesi

La bulimia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da abbuffate seguite da comportamenti volti a eliminare il cibo ingerito.

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