
Calazio
Il calazio, chiamato anche cisti palpebrale o cisti di Meibomio, è una cisti di minime dimensioni dovuta all'infiammazione delle ghiandole di Meibomio, delle strutture localizzate all'interno delle palpebre la cui funzione è quella di partecipare alla produzione delle lacrime mediante il loro secreto.
Il calazio è generalmente visibile a occhio nudo e la sua formazione avviene lentamente. All'inizio può essere doloroso, mentre la sintomatologia algica tende a scomparire con il passare del tempo. In genere la cisti si manifesta a livello della palpebra superiore ma può formarsi, anche se più di rado, su quella inferiore. Si sviluppa più frequentemente in età adulta, tra i 30 e i 50 anni di età, ma interessa occasionalmente anche i bambini. Si differenzia da un'altra patologia palpebrale simile nell'aspetto, l'orzaiolo. Quest'ultimo è un'infezione batterica delle ghiandole di Zeiss e non delle ghiandole di Meibomio, ed è molto più doloroso del calazio.
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Quali sono le cause del calazio?Tra le cause più frequenti del calazio si possono elencare:
Per quanto riguarda l'eziologia del calazio nei bambini, un ruolo importante è svolto dalla scarsa igiene degli occhi dovuta ai frequenti sfregamenti eseguiti con le mani spesso sporche di terra, oppure da difetti della visione che non vengono corretti. Questi ultimi, infatti, provocano la contrazione eccessiva dei muscoli oculari con conseguente chiusura del dotto escretore delle ghiandole di Meibomio e successiva comparsa della cisti palpebrale.
Quali sono i sintomi del calazio?I segni e sintomi più frequenti del calazio comprendono:
Come si esegue la diagnosi di calazio?La diagnosi di calazio viene effettuata dal medico oculista, che procede all'esame obiettivo dell'occhio e delle palpebre utilizzando strumenti specifici dotati di lenti di ingrandimento e di adeguate fonti luminose. La visita si completa con una raccolta anamnestica scrupolosa per cercare di identificare le possibili cause.
Come si cura il calazio?In molti casi il calazio non richiede alcun trattamento perché tende a guarire spontaneamente. La cura può essere messa in atto dal paziente stesso, che però deve evitare di esercitare pressioni eccessive sulla cisti nel tentativo di svuotarla, dato che con questa incongrua manovra il paziente potrebbe aggravare la situazione ferendo l'occhio.
Possono essere invece eseguiti i seguenti accorgimenti, al fine di curare il calazio:
È importante sottolineare che è assolutamente necessario evitare di toccare o di sfregare l'occhio malato. Se gli accorgimenti sopra menzionati non sortiscono effetti, o se i sintomi tendono a peggiorare e il calazio permane per troppo tempo, l'oculista potrà procedere a drenare la ghiandola di Meibomio applicando una minima incisione, e procederà prescrivendo farmaci steroidei per combattere l'infiammazione.
Quali sono le conseguenze del calazio?Di norma un calazio guarisce entro 7-10 giorni, scomparendo in modo definitivo. In casi rari, tuttavia, la cisti può rimanere presente per diverse settimane e dotarsi di una capsula che la racchiude (calazio incistato). Se ciò avviene è necessario che l'oculista intervenga chirurgicamente asportando la neoformazione con un intervento chirurgico minimamente invasivo, che viene di regola eseguito in ambulatorio. La recidiva può comparire nella stessa sede, nelle sue adiacenze oppure sulla palpebra dell'altro occhio. Se questa complicazione emerge, è necessario prestare particolare attenzione all’eziologia del calazio, cercando di scoprirne le cause esatte per ricorrere al trattamento più adeguato.
Fonti
| In sintesiIl calazio, è un lipogranuloma localizzato nella palpebra, ed è causato dall’infiammazione delle ghiandole di Meibomio. |
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