Colite

La colite è un termine generico che indica una condizione infiammatoria, acuta o cronica, che interessa la mucosa di rivestimento del colon, un segmento dell’intestino crasso. Si tratta di una malattia in forte e costante crescita, soprattutto nei paesi ad alto sviluppo industriale e con un elevato tenore di vita.
Esistono diverse tipologie di colite. Tra queste possiamo annoverare il morbo di Crohn, la colite ulcerosa, la colite pseudomembranosa, la colite microscopica, e la tubercolosi intestinale. Le prime due che presentano elevati tassi di diffusione soprattutto in Europa e nel Nord America.
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Quali sono le cause della colite?
Le cause della colite sono numerose ed includono:
- Infezioni batteriche, ad esempio causate da batteri del genere Campylobacter, Salmonella, Shigella, ma anche da Clostridium difficile, Escherichia coli, o dal Mycobacterium tuberculosis, il batterio tubercolare. Queste infezioni possono portare ad una reazione infiammatoria della mucosa del colon e causare sintomi come diarrea, crampi addominali, e febbre;
- Parassitosi da Entamoeba histolytica. Questo parassita può causare una forma di colite nota come amebiasi, che si manifesta con sintomi simili a quelli delle infezioni batteriche;
- Infezioni virali, più generalmente da citomegalovirus. Queste infezioni sono relativamente rare, ma possono causare una colite grave e difficile da trattare.
- Radiazioni e radioterapia per la cura di neoplasie maligne pelviche, ginecologiche, urologiche, o rettali. Queste terapie possono danneggiare la mucosa del colon e causare infiammazione e sintomi di colite;
- Ischemia. Questa condizione si verifica quando il flusso di sangue al colon è ridotto o interrotto, causando danni alla mucosa e sintomi come dolore addominale, diarrea e febbre;
- Assunzione di farmaci, tra cui gli antinfiammatori non steroidei (FANS), gli inibitori della pompa protonica, e l’acido acetilsalicilico. Alcuni FANS possono aumentare il rischio di sviluppare lesioni della mucosa gastrointestinale e quindi di causare o aggravare una colite. Gli inibitori della pompa protonica, sebbene non siano stati direttamente associati alla colite, possono indurre alterazioni della flora batterica intestinale, che a loro volta potrebbero influire sulla comparsa di questa patologia.
- Immunocompromissione. Le persone con un sistema immunitario compromesso (ad esempio a causa di terapie immunosoppressive o malattie autoimmuni) possono sviluppare più facilmente una colite;
- Fattori immunitari e genetici, che si ritiene possano essere all'origine della colite ulcerosa e del morbo di Crohn. Queste sono patologie autoimmuni che colpiscono il tratto gastrointestinale e sono caratterizzate da infiammazione cronica della mucosa. In particolare, il morbo di Crohn può coinvolgere qualsiasi parte dell'intestino crasso e può essere associato a complicazioni come fistole, stenosi e ascessi. La colite ulcerosa, d'altra parte, interessa solo il colon e può causare sintomi come diarrea ematica, crampi addominali e perdita di peso.
Quali sono i sintomi della colite?
I principali sintomi della colite sono causati dall'infiammazione del colon e possono variare a seconda del tipo di colite. Tra i sintomi più comuni troviamo:
Può inoltre verificarsi la presenza di sangue nelle feci, il che può in certi casi indicare un'infiammazione anche grave della mucosa del colon. Altri sintomi meno comuni ma che possono essere presenti in alcune forme di colite includono la perdita di peso, la nausea e il vomito.
La colite ulcerosa può presentare manifestazioni extraintestinali che possono includere anche patologie oculari - come l'uveite e la sclerite -, alterazioni cutanee - come l'eritema nodoso, ulcere, e lesioni -, problemi articolari - come l'artrite e la spondilite anchilosante -, disfunzioni epatiche e colangiti.
È importante sottolineare che questi sintomi possono variare a seconda della gravità e della tipologia della colite e che la diagnosi corretta richiede un'attenta valutazione da parte di un medico specialista.

Come si esegue la diagnosi di colite?
La diagnosi della colite si basa sulla valutazione dei sintomi riportati dal paziente, inclusi il dolore addominale, la diarrea, la presenza di sangue nelle feci e la febbre. Gli esami del sangue possono essere utilizzati per rilevare eventuali segni di infiammazione e per escludere altre cause di sintomi simili. L'esame delle feci può essere utilizzato per rilevare la presenza di infezioni batteriche o parassitarie.
In certi casi, può essere richiesto al paziente una colonscopia, l'esame endoscopico più importante per la diagnosi di colite. Durante la colonscopia, viene utilizzato un endoscopio flessibile per esaminare l'interno del colon e prelevare campioni di tessuto per effettuare una, che verrà quindi valutata al microscopio per verificare la presenza di infiammazione e per aiutare a differenziare le diverse forme di colite.
Come si cura la colite?
La diagnosi e la terapia della colite sono due aspetti strettamente legati e dipendono dalla forma specifica della malattia che il paziente presenta.
Per le forme batteriche di colite, sono impiegati farmaci antibiotici, soprattutto se si riscontrano sintomi importanti o se il paziente è già affetto da gravi patologie. Ad esempio, per combattere il Clostridium difficile, il metronidazolo e la vancomicina sono farmaci comuni.
Nel trattamento della colite ulcerosa e del morbo di Crohn, sono utilizzati farmaci a base di acido 5-aminosalicilico (5-ASA), immunomodulatori come la 6-mercaptopurina, il metotrexato e l'azatioprina, e farmaci biologici e corticosteroidi, che vengono comunque somministrati solo per un breve periodo di tempo.
Per la colite microscopica, la terapia prevede la sospensione di eventuali cure farmacologiche aggressive per la mucosa intestinale e l'astensione dal fumo. Inoltre, è utile assumere il budesonide, mentre in caso di mancata risposta si possono prendere in considerazione anche il subsalicilato di bismuto o la mesalamina.
La colite ischemica richiede una copertura antibiotica ad ampio spettro, unita ad un trattamento di idratazione e nutrizione per via parenterale, alla somministrazione di ossigeno e all’ausilio farmacologico per sostenere il cuore. Nei casi più gravi può essere necessaria la chirurgia intestinale.
Infine, per le infiammazioni del colon causate dal batterio tubercolare, sono utili la rifampicina, l'isoniazide e l'etambutolo.

Quali sono le conseguenze della colite?
Le forme meno gravi di colite, che rappresentano la maggior parte dei casi, guariscono completamente nel giro di pochi giorni o settimane con la terapia adeguata. Tuttavia, le forme più severe, che sono difficili da trattare o che vengono misconosciute, possono portare a conseguenze e complicanze pericolose per la salute e la vita.
Tra le complicanze che possono derivare dalla colite, vi sono:
- Stenosi del lume intestinale (restringimento) fino all'ostruzione, che può causare crampi, gonfiore addominale e difficoltà nell'evacuazione.
Ascessi, che sono raccolte di pus che possono formarsi nei tessuti infiammati del colon. Possono causare dolore, febbre e talvolta richiedere un intervento chirurgico per rimuoverli;
- Perforazione intestinale, che può avvenire quando l'infiammazione è così intensa da indebolire le pareti del colon e causarne la rottura. Questa è una complicanza molto grave che richiede un'operazione chirurgica d'urgenza;
- Incontinenza fecale, che può verificarsi se l'infiammazione danneggia i muscoli e i nervi che controllano l'apertura e la chiusura dello sfintere anale. In questo caso, può essere necessario l'uso di assorbenti o di un intervento chirurgico per correggere il problema.
- Fistole, che sono passaggi anormali tra il colon e altri organi o tessuti, come la pelle o la vescica. Possono causare dolore, infezioni e perdite fecali o urinarie anomale. In alcuni casi, è necessario l'intervento chirurgico per rimuoverle.
- Sindrome emolitico uremica, che può verificarsi in seguito a infezioni batteriche come la Shigella o l'Escherichia coli. Può causare anemia, insufficienza renale e gravi danni al sistema nervoso centrale.
- Convulsioni ed encefalopatie, che sono rare ma possono verificarsi nei casi più gravi di colite, soprattutto se si verifica una grave infezione o disidratazione.
- Il megacolon tossico rappresenta una delle complicanze più gravi della colite ed è contrassegnato da un'abnorme dilatazione del colon, accompagnato da uno stato generale di intossicazione. Questa complicazione può essere fatale nel 19% dei casi. Il megacolon tossico è spesso associato alla colite ulcerosa e alla colite pseudomembranosa, che portano allo sviluppo di questa complicazione in oltre il 60% dei casi. In presenza di questa complicazione, il trattamento immediato è essenziale e può includere il ricovero in ospedale, la somministrazione di farmaci specifici, l'ossigeno e, nei casi più gravi, la chirurgia d'urgenza. La chirurgia consiste nella rimozione del colon affetto, ma può comportare la necessità di una colostomia, ovvero l'apertura chirurgica dell'addome per creare un'uscita di emergenza per le feci. La prevenzione del megacolon tossico può essere ottenuta con una diagnosi precoce della colite e con il trattamento tempestivo delle forme gravi della malattia.
È importante sottolineare che la prevenzione delle complicanze della colite passa anche attraverso una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo e appropriato. È fondamentale, infatti, individuare la causa della colite per poter impostare una terapia specifica, in grado di ridurre il rischio di sviluppare complicanze. Inoltre, la gestione dei sintomi della colite attraverso una corretta alimentazione, l'eliminazione di cibi che possono essere irritanti per l'intestino, il controllo dello stress e la regolare attività fisica possono contribuire a mantenere sotto controllo la malattia e a prevenire la sua progressione.
In caso di comparsa di sintomi di colite è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico curante per una valutazione accurata e una gestione adeguata della patologia.
Dieta e alimentazione: cosa mangiare in caso di colite?
Anche se la dieta non è la causa diretta della colite, può avere un impatto significativo sui sintomi e sulla loro gravità. In generale, si consiglia di seguire una dieta a basso contenuto di fibre e di evitare cibi piccanti, grassi e fritti, in quanto possono aumentare l'infiammazione nell'intestino.
Cibi ricchi di nutrienti, come frutta, verdura e cereali integrali, sono in grado di aiutare a ridurre l'infiammazione e a promuovere la guarigione dell'intestino, rivelandosi eccellenti alleati in caso di colite.
Alcuni studi1 suggeriscono che l'integrazione di probiotici nella dieta può anche aiutare a ridurre i sintomi della colite, migliorando la salute dell'intestino. Tuttavia, è importante parlare con il proprio medico o un nutrizionista prima di apportare modifiche significative alla propria dieta, in quanto ogni persona affetta da colite può avere esigenze nutrizionali diverse.
Terapie alternative per combattere la colite
La colite può essere una malattia debilitante e frustrante per coloro che ne soffrono, e molti pazienti sono alla ricerca di terapie alternative per alleviare i sintomi. Purtroppo, non esiste una terapia alternativa in grado di sostituire completamente il trattamento medico convenzionale e molti dei trattamenti alternativi proposti non sono supportati da evidenze scientifiche e potrebbero addirittura essere dannosi per la salute.
Alcune terapie alternative che sono state studiate includono l'agopuntura e la medicina tradizionale cinese. Anche se alcuni pazienti hanno riportato miglioramenti con queste terapie, è importante consultare sempre un medico prima di utilizzare qualsiasi tipo di trattamento alternativo.
Possibili rimedi naturali contro la colite
È importante ricordare che le cure naturali o le terapie alternative non sono sostituti affidabili per i trattamenti medici convenzionali. Se si sta cercando un approccio complementare alla gestione della colite, è importante consultare il proprio medico prima di provare qualsiasi rimedio naturale o terapia alternativa.
Alcuni approcci potrebbero avere effetti collaterali indesiderati o interferire con i farmaci prescritti per la colite. Alcune cure naturali che sono state studiate per la colite includono l'assunzione di probiotici, l'uso di integratori di omega-3, e la curcuma, una spezia dalle proprietà anti-infiammatorie.
Tuttavia, i risultati degli studi su queste terapie alternative sono stati misti e c'è ancora bisogno di ulteriori ricerche per determinare l'efficacia e la sicurezza di queste opzioni di cura. In generale, è importante adottare un approccio basato sull'evidenza alla gestione della colite e consultare il proprio medico per trovare il trattamento più appropriato per le proprie esigenze.
Fonti
- Moretti, Alessandra, and Maurizio Koch. "PROBIOTICI IN AMBITO GASTROENTEROLOGICO: QUALI EVIDENZE?."
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