Edema polmonare

Illustrazione 3d del polmone per descrivere l'edema polmonare 

 

L’edema polmonare è una condizione caratterizzata dalla raccolta anomala di liquido nei polmoni, il quale viene accumulato negli alveoli polmonari e nel tessuto interstiziale. L’edema polmonare può essere acuto, quando insorge in modo repentino, oppure cronico, quando si sviluppa lentamente. La prima delle due forme rappresenta una situazione di emergenza che deve essere trattata con grande tempestività perché può risultare fatale in breve tempo.

 

 

Indice degli argomenti

 

 

Descrizione dell’edema polmonare

Questa tipologia di edema coinvolge i polmoni e lo spazio che fisiologicamente è occupato dall’aria negli alveoli polmonari, che viene sostituito da liquido anomalo.

 

Gli alveoli polmonari sono delle minuscole sacche nelle quali avvengono i fisiologici scambi respiratori. In queste strutture microscopiche l’ossigeno passa dall’aria respirata al torrente circolatorio, per essere distribuito a tutti i tessuti dell’organismo, mentre l’anidride carbonica viene successivamente eliminata dall’organismo mediante l'espirazione. In alcune situazioni patologiche, come accennato, si può verificare un accumulo di liquido, che si sostituisce all’aria rendendo la respirazione difficoltosa e mettendo in pericolo la sopravvivenza dell’individuo.

 

 

 

 

 

 

Quali sono le cause dell’edema polmonare?

Le cause dell'edema polmonare possono essere le seguenti:

  • malattie cardiache, come ad esempio infarto del miocardio, miocarditi, o cardiopatie congenite;
  • intossicazione da farmaci e/o sostanze stupefacenti;
  • infiammazioni o infezioni polmonari (polmoniti);
  • embolia polmonare;
  • setticemia;
  • traumi toracici;
  • avvelenamento da tossine;
  • altitudini elevate.

 

 

Quali sono i sintomi dell’edema polmonare?

 Tra le manifestazioni dell'edema polmonare acuto si possono annoverare:

  • dispnea, ovvero la difficoltà a respirare che peggiora in posizione supina, accompagnata da una sensazione di soffocamento;
  • cianosi (colore bluastro) delle labbra;
  • agitazione e ansia;
  • tosse con emissione di liquido schiumoso;
  • cute fredda e umida;
  • tachicardia.

 

Le forme di edema polmonare cronico possono anche provocare:

 

  • sibili respiratori;
  • aumento di peso repentino;
  • astenia;
  • edema degli arti inferiori;
  • tosse;
  • affanno notturno che provoca risveglio e che migliora assumendo la posizione seduta;
  • dispnea.

 

 

 

Illustrazione di alveolo polmonare sano e alveolo malato per colpa di edema polmonare che presenta fluido all'interno dell'alveolo

 

 

Come si esegue la diagnosi di edema polmonare?

La diagnosi di edema polmonare viene effettuata sulla base della valutazione clinica dei segni e dei sintomi manifestati dal paziente e mediante diversi accertamenti strumentali utili anche a stabilirne la causa.

 

La radiografia del torace è in genere il primo esame messo in atto quando si sospetta un edema polmonare, e tale esame viene generalmente effettuato in congiunzione all’ossimetria, che consiste nella misurazione transcutanea della saturazione di ossigeno nel sangue, mediante un semplice strumento denominato saturimetro. Questo strumento viene collocato su un dito della mano, e registra i valori dell’ossigeno: i valori normali sono superiori al 95%.

 

Oltre alla radiografia e all’ossimetria, possono anche risultare utili altri esami, che includono:

  • la tomografia Assiale Computerizzata (TAC) del torace;
  • l’elettrocardiogramma (ECG), che permette di rilevare e valutare l'attività elettrica del cuore. Si tratta di un esame importante perché le patologie cardiache sono quelle più spesso coinvolte nella genesi dell'edema polmonare;
  • l’emogasanalisi arteriosa, che permette di determinare in modo molto accurato la concentrazione di ossigeno e di anidride carbonica nel sangue. Viene eseguita mediante un prelievo ematico da un'arteria periferica, in genere del polso;
  • l’ecografia polmonare, un test eseguito mediante l'impiego di ultrasuoni che permette di identificare con efficacia la presenza di accumulo di liquido nei polmoni e negli scavi pleurici.

 

 

Come si cura l’edema polmonare?

Il primo presidio terapeutico per la cura dell'edema polmonare acuto è rappresentato dal ricorso all’ossigeno, che viene erogato attraverso una maschera facciale o una cannula nasale. Sotto l'aspetto farmacologico, vengono utilizzati, a seconda della gravità del quadro clinico:

  • medicamenti per controllare la pressione sanguigna, in modo da stabilizzarne i valori;
  • diuretici, allo scopo di eliminare i liquidi in eccesso e favorire la diminuzione della pressione da questi provocata a livello cardiaco e polmonare;
  • farmaci inotropi, che vengono impiegati per migliorare la forza di contrazione cardiaca e per mantenere la pressione sanguigna;
  • morfina, utile a reprimere lo stato di agitazione e di ansia del malato. È importante notare che l’utilizzo della morfina in questo ambito è controverso, perché può determinare possibili effetti avversi anche gravi.

 

 

Immagine radiografica di un torace che presenta edema polmonare

 

 

Quali sono le complicanze dell’edema polmonare?

L'edema polmonare rappresenta una condizione di notevole gravità che può condurre alla morte del soggetto. L'evoluzione infausta di questo quadro clinico può essere impedita da un tempestivo trattamento medico e dalla cura appropriata della malattia che ha prodotto l'accumulo di liquido negli alveoli polmonari.

 

 

Fonti

In sintesi

L’edema polmonare è una condizione nella quale si verifica un accumulo di liquido negli alveoli polmonari che ostacola la respirazione.

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