
Epatite B
L’epatite B è un’epatite acuta di origine virale causata dal virus dell’epatite B (HBV). L’infezione da HBV può diventare cronica, e l’epatite cronica può progredire in cirrosi epatica, una condizione che predispone all’insorgenza del tumore al fegato. L’epatite B può essere prevenuta grazie a vaccini specifici.
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Descrizione dell’epatite B?Il virus dell’epatite B è un virus a DNA che appartiene alla famiglia Hepadnaviridae. Il genoma virale, costituito da DNA parzialmente organizzato in una doppia elica, è contenuto in un involucro proteico a forma di icosaedro, il capside, a sua volta circondato da un rivestimento lipidico, l’envelope. L’HBV è il più piccolo virus a DNA conosciuto. Si moltiplica nelle cellule del fegato, cioè gli epatociti, inducendo una risposta infiammatoria che causa il malfunzionamento dell’organo.
Come si trasmette l’epatite B?L’epatite B si trasmette per via parenterale e per via sessuale. Il periodo di incubazione è assai variabile, da 45 a 180 giorni; ciò rende spesso difficile stabilire come e quando sia avvenuto il contagio. Quando infetti, i soggetti mostrano presenza di particelle virali nel sangue, nello sperma e nelle secrezioni vaginali.
Il contagio può avvenire tramite tagli o punture con strumenti infetti, compreso lo scambio di siringhe tra tossicodipendenti, e attraverso i rapporti sessuali. Il virus resiste sulle superfici per più di 7 giorni, perciò è possibile infettarsi se oggetti contaminati da sangue infetto, come per esempio rasoi o spazzolini, vengono a contatto con lesioni anche piccole della cute e delle mucose.
Le emotrasfusioni rappresentano un potenziale pericolo, tuttavia nei paesi industrializzati il rischio di contrarre l’epatite B in questo modo è estremamente basso, perché il sangue dei donatori e gli emoderivati vengono testati per escludere la positività al virus. Il virus dell’epatite B può inoltre essere trasmesso dalla madre al bambino.
Per approfondire: Epatite pediatrica: quando bisogna preoccuparsi?
Sintomi e caratteristiche dell’epatite BI sintomi dell’epatite B acuta includono:
L’ittero, ossia la colorazione giallastra della pelle e della sclera, la parte bianca dell’occhio, è raramente presente nei bambini in età prescolare, mentre compare nella fase acuta della malattia in circa la metà dei casi che interessano bambini grandi e adulti.
Come si effettua la diagnosi di epatite B?Gli esami ematochimici di un soggetto con epatite B in fase acuta mostrano elevati livelli di transaminasi, anche 1.000 volte più alti del normale, di bilirubina (se è presente ittero) e di fosfatasi alcalina, tre marcatori di danno epatico. Clinicamente l’epatite A e l’epatite B in fase acuta sono indistinguibili; perciò, per identificare il virus coinvolto è necessario effettuare dei test sierologici.
La ricerca nel siero di antigeni dell’HBV e di anticorpi contro gli antigeni dell’HBV permette di stabilire la tempistica dell’infezione:
Come si cura l’epatite B?Solitamente un paziente con epatite B acuta non richiede cure mediche, se non eventualmente la somministrazione di farmaci contro i sintomi. La malattia tende ad essere più grave nei pazienti con più di 60 anni. Nei casi molto rari di epatite B fulminante è necessario ricorrere al trapianto di fegato.
I farmaci usati nei pazienti con epatite B cronica, anche in combinazione, sono:
Quali sono le complicazioni dell’epatite B?L’infezione da HBV può diventare cronica; è detta cronica un’infezione da HBV caratterizzata dalla persistenza dell’HbsAg per più di 6 mesi.
La probabilità che ciò accada dipende dall’età a cui viene contratta l’infezione: i soggetti maggiormente a rischio sono coloro che si infettano nei primi mesi di vita. Infatti, chi si infetta nei primi 6 anni di vita ha il 25-50% di probabilità di infezione cronica, mentre tale probabilità scende al 10% se l’incontro con il virus avviene dopo i 6 anni. Per questo motivo la vaccinazione andrebbe somministrata nel primo anno di vita. Per ridurre il rischio di contrarre l’infezione, ai neonati di donne HBsAg positive si somministrano sia immunoglobuline anti-HBV sia la prima dose di vaccino immediatamente dopo la nascita.
I pazienti con epatite B cronica hanno un rischio più alto di sviluppare malattie del fegato, inclusa la cirrosi epatica e il carcinoma epatocellulare (HCC), la forma più comune di tumore al fegato. Il 25% di coloro che sviluppano epatite B cronica nell’infanzia e il 15% di chi la sviluppa successivamente muore prematuramente a causa della cirrosi o del tumore.
Come si previene l’epatite B?Dall’inizio degli anni ’80 sono disponibili dei vaccini contro il virus dell’epatite B. Sono vaccini “a subunità proteica”, tramite i quali non si inocula il virus, ma l’antigene virale (HbsAg) prodotto in laboratorio. Il vaccino è somministrato per via intramuscolare ed il ciclo vaccinale prevede 3 dosi.
In Italia, il vaccino contro l’HBV è una delle componenti del cosiddetto “vaccino esavalente”, obbligatorio e gratuito per tutti i bambini nel primo anno di vita. Il vaccino è anche raccomandato ai soggetti che non siano stati vaccinati in precedenza e che appartengano a categorie a rischio, come personale sanitario, partner e familiari di pazienti con infezione da HBV, pazienti dializzati, tossicodipendenti, e persone con molti partner sessuali.
Per approfondire: Epatite pediatrica: quando bisogna preoccuparsi?
Fonti
Autore![]()
Osmosia s.r.l.
Agenzia di medical writing composta da un mix multidisciplinare di esperti su tematiche afferenti ogni principale area clinica sanitaria. | In sintesiL’epatite B è un’epatite virale che può diventare cronica, progredire a cirrosi epatica e favorire l’insorgenza del tumore al fegato. Patologie correlateEsami correlatiTerapie correlate |
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Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani (INMI) "Lazzaro Spallanzani" di Roma
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