Fecaloma

Illustrazione 3d di un intestino per descrivere il fecaloma

Un fecaloma, chiamato anche stercoroma, coproma o scatoma, è una massa compatta di feci dure che resta bloccata nel colon o nel retto. La massa di feci indurita, chiamata anche stercoroma, coproma o scatoma, ostacola l’evacuazione e può portare a un blocco intestinale. È un problema che può interessare persone di tutte le età, ma più comune negli anziani e nei bambini. I fecalomi si formano più frequentemente nelle persone che soffrono di stipsi e nei pazienti allettati.

La scarsa motilità intestinale fa sì che le feci rimangano a lungo all’interno dell’intestino crasso dove l’acqua contenuta nel materiale fecale viene riassorbita, le feci seccano e si compattano, diventando dure come pietra.

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Quali sono le cause del fecaloma?

Possono portare alla formazione di un fecaloma tutte quelle condizioni in cui il transito intestinale è rallentato e che favoriscono l’indurimento delle feci, come la stipsi e la disidratazione, che può essere dovuta a scarsa assunzione di liquidi, ma anche a episodi di vomito e a sudorazione intensa.

Alcuni farmaci possono ridurre la motilità intestinale, inclusi:

  • gli antidiarroici;
  • gli antiacidi;
  • gli analgesici oppioidi;
  • i diuretici;
  • gli anticolinergici;
  • i lassativi: l’uso frequente instaura una sorta di dipendenza, per cui sospendendo l’assunzione la motilità intestinale può essere insufficiente.

Un’altra situazione che favorisce il ristagno delle feci è la ritenzione fecale, ossia il trattenere volontariamente le feci, per esempio per paura di provare dolore durante la defecazione, come può avvenire in caso di ragadi anali, o perché si rimanda continuamente il momento della defecazione, come fanno i bambini quando sono molto presi con le loro attività.

Le persone anziane che presentano confusione e depressione possono essere portate a ignorare la sensazione di avere feci nel retto fino a che la massa è così grande da non riuscire a passare nel canale anale.

Per la defecazione sono necessarie la contrazione della muscolatura pelvico-addominale e il rilasciamento dello sfintere anale. Pertanto, delle condizioni che indeboliscono la muscolatura o che alterano il controllo dello sfintere, come ad esempio delle lesioni al midollo spinale, creano un ostacolo alla defecazione e favoriscono il ristagno delle feci.

Le abitudini personali, alimentari e non, possono giocare un ruolo importante nella salute intestinale e ostacolare la formazione del fecaloma. Infatti, assumere una buona quantità di fibre alimentari rende le feci morbide e ne favorisce l’eliminazione. È anche importante evitare una vita sedentaria e svolgere attività fisica regolare.

Quali sono i sintomi del fecaloma?

Inizialmente il fecaloma può non dare nessun sintomo. Tuttavia, quando esso va ad impedire l’evacuazione, si manifestano i sintomi caratteristici del blocco intestinale, tra cui:

  • meteorismo, cioè l’accumulo di gas nell'intestino;
  • distensione dell'addome (pancia gonfia);
  • dolori addominali, specialmente nella parte bassa dell’addome;
  • nausea;
  • vomito;
  • mal di testa e malessere.

Come si effettua la diagnosi di fecaloma?

La diagnosi di fecaloma si basa sull’anamnesi, con cui si ricostruisce la presenza di condizioni che potrebbero aver portato alla formazione di un fecaloma, sulla valutazione dei sintomi e sull’esame obiettivo. Il medico riesce talvolta a individuare il fecaloma palpando l’addome o effettuando un’esplorazione rettale digitale, se il fecaloma è situato nell’ampolla rettale. In caso di dubbio si ricorre ad esami strumentali come la colonscopia o la tomografia computerizzata.

Illustrazione 3d dell'intestino per rappresentare il fecaloma

Come si cura il fecaloma?

Per eliminare il fecaloma, a condizione che non esistano controindicazioni come una perforazione intestinale o un’emorragia, si può ricorrere alla sua frammentazione ed estrazione (disimpatto o disimpattamento) manuale. In genere si usano clisteri, supposte o lavaggi rettali per ammorbidire le feci presenti nel retto e nel colon; la somministrazione di una soluzione contenente polietilenglicole (PEG) ed elettroliti per via orale o con un sondino nasogastrico aiuta a completare il processo di pulizia intestinale.

Se il fecaloma è molto grosso si può ricorrere all’anestesia locale per rilassare il canale anale e i muscoli del pavimento pelvico ed eseguire un massaggio addominale per facilitare il disimpatto. In caso di fecalomi molto resistenti la frammentazione viene eseguita con un’ansa endoscopica. Nei casi più gravi in cui c’è il rischio di una perforazione o di ischemia intestinale, per rimuovere il fecaloma è necessario ricorrere a un vero e proprio intervento chirurgico.

Quali sono le possibili conseguenze del fecaloma?

Se non si interviene, il fecaloma può causare il blocco intestinale, una condizione che nei casi più gravi, potenzialmente fatali, si associa alla perforazione della parete dell’intestino con conseguente peritonite o all’infarto intestinale cui segue la necrosi dei tessuti.

Fonti

Autore

Osmosia s.r.l.
Osmosia s.r.l.

Agenzia di medical writing composta da un mix multidisciplinare di esperti su tematiche afferenti ogni principale area clinica sanitaria.

In sintesi

Un fecaloma è una massa di feci dure che si forma e si blocca nel colon o nel retto, causando sintomi come stitichezza, dolore addominale, gonfiore e nausea e che può portare a un blocco intestinale.

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