Indice
  • 1 Quali sono i sintomi dell’influenza?
  • 2 Quali sono le cause e i fattori di rischio dell’influenza?
  • 3 Come si può prevenire l’influenza?
  • 4 Come si effettua la diagnosi di influenza?
  • 5 Qual è il trattamento adatto in caso di influenza?
  • 6 Fonti

Quali sono i sintomi dell’influenza?

All’inizio, l’influenza può presentarsi con rinorrea (“naso che cola”), starnuti e mal di gola ed essere confusa con un comune raffreddore (leggi l’approfondimento su come distinguere tra influenza e raffreddore). Ma a differenza di questo, i sintomi dell’influenza tendono a manifestarsi improvvisamente e assumere caratteristiche di maggiore gravità.

I sintomi tipici sono: febbre, indolenzimento muscolare, brividi e sudorazione, mal di testa, tosse secca e persistente, difficoltà respiratorie, astenia, naso che cola o chiuso, gola infiammata e, specie nei bambini, vomito e diarrea.

Solitamente, l’influenza non ha un decorso grave, soprattutto nelle persone giovani e in buona salute, e scompare nel giro di una o due settimane senza effetti duraturi.

Tuttavia, i bambini e i soggetti a  rischio possono sviluppare complicazioni che possono includere: bronchite, broncopolmonite, riacutizzazioni di un’asma preesistente, problemi cardiaci, infezioni all’orecchio, sindrome da distress respiratorio acuto.

Quali sono le cause e i fattori di rischio dell’influenza?

I virus che causano l’influenza si trasmettono attraverso goccioline di muco e di saliva, emesse con la respirazione, con tosse e starnuti, oltre che attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Le persone con il virus sono contagiose da uno o due giorni prima della comparsa dei sintomi fino a una settimana dopo; i bambini e le persone con un sistema immunitario debole, invece, possono essere contagiosi per un tempo leggermente più lungo.

I virus dell’influenza che infettano l’uomo possono essere classificati in tre gruppi principali: A, B e C.

L’influenza di tipo C è poco comune nell’uomo, mentre i virus influenzali dei gruppi A e B, responsabili di quasi tutte le infezioni, sono caratterizzati da mutazioni genetiche frequenti che impongono un continuo adattamento dei vaccini antinfluenzali.

La continua evoluzione dei virus non permette all’organismo di raggiungere un’immunità. Chi viene colpito dall’influenza sviluppa anticorpi per combattere quel ceppo specifico del virus. Se viene successivamente a contatto con ceppi virali simili, gli anticorpi possono prevenire l’infezione o ridurne la gravità, mentre potrebbero non offrire alcuna protezione da virus molto diversi. Inoltre, i livelli di anticorpi tendono a diminuire nel tempo.

Come si può prevenire l’influenza?

In Italia, ogni anno il ministero della Salute emette una circolare contenente indicazioni per la prevenzione e il controllo dell’influenza stagionale: sorveglianza epidemiologica e virologica, misure di igiene e protezione individuali e, di particolare rilevanza, la vaccinazione, indicando le categorie di persone per le quali è raccomandata e offerta gratuitamente.

Il vaccino contro l’influenza stagionale fornisce protezione dai tre o quattro virus influenzali che si ritiene siano i più comuni durante la stagione influenzale di quell’anno. Generalmente il vaccino viene somministrato con una iniezione intramuscolare, ma la ricerca ha già reso disponibili vaccini sotto forma di spray nasale.

Come si effettua la diagnosi di influenza?

Durante i periodi in cui l’influenza è diffusa, segni, sintomi ed esame fisico del paziente possono essere sufficienti per la diagnosi. In alcuni casi, si possono ordinare dei test di laboratorio. Il test della reazione a catena della polimerasi (PCR) sta diventando sempre più comune ed è generalmente in grado di identificare il ceppo influenzale.

Qual è il trattamento adatto in caso di influenza?

Nella maggior parte dei casi, il riposo e l’assunzione di molti liquidi sono sufficienti per curare l’influenza. Ma se l’infezione è grave e il paziente è a maggior rischio di complicanze, può essere prescritto un farmaco antivirale, come: oseltamivir, zanamivir, peramivir o baloxavir. Questi farmaci possono ridurre leggermente la durata della malattia e aiutare a prevenire complicazioni gravi.

Gli antibiotici non hanno effetto sull’infezione, ma in alcuni casi possono essere prescritti per prevenire infezioni secondarie, come la polmonite batterica.

Per approfondire: Come curare l’influenza? Terapie e rimedi

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Osmosia s.r.l.

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