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Malattia di Fabry (Sindrome di Fabry o Malattia di Anderson–Fabry)

 Illustrazione dell'anatomia di un corpo umano per descrivere la Malattia di Fabry (Sindrome di Fabry o Malattia di Anderson–Fabry)

 

La malattia di Fabry, detta anche sindrome di Fabry o più precisamente malattia di Anderson–Fabry, è una condizione genetica, trasmessa da genitore a figlio, caratterizzata dalla carenza di un enzima, l’alfa-galattosidasi A, che permette di scomporre i grassi.

 

 

Descrizione della malattia di Fabry

La malattia di Fabry appartiene a un gruppo eterogeneo di patologie causate da accumulo di alcune sostanze nei lisosomi, vescicole presenti nelle cellule (si parla dunque di accumulo lisosomiale). In questo caso, le sostanze accumulate si chiamano glicosfingolipidi.

 

La conseguenza è che i grassi si accumulano nei vasi sanguigni e nei tessuti, aumentando il rischio di infarto, ictus e insufficienza renale e compromettendo la qualità e l’aspettativa di vita.

Si possono distinguere due tipi di malattia di Fabry, a seconda di quando si manifestano i primi sintomi:

  • tipo classico;
  • variante atipica, con a esordio tardivo.

 

Nel tipo classico, i sintomi compaiono durante l'infanzia o l'adolescenza. Un sintomo caratteristico della malattia - una dolorosa sensazione di bruciore alle mani e ai piedi - può essere evidente già all'età di due anni. I sintomi peggiorano progressivamente nel tempo.

 

Nella variante atipica, a esordio tardivo, i pazienti non hanno sintomi prima dei trent’anni e la prima indicazione della malattia può essere un'insufficienza renale o una malattia cardiaca.

Circa un uomo su 40.000 è affetto dalla malattia di Fabry classica; la variante a esordio tardivo o atipica è più comune: si stima che colpisca da un ogni 1.500 a uno ogni 4.000 persone di sesso maschile. A tutt’oggi non esistono stime attendibili di quante donne abbiano questa malattia: alcune non hanno sintomi o hanno sintomi lievi e facili da ignorare, quindi la condizione spesso non viene diagnosticata nel sesso femminile.

 

 

 

 

 

Quali sono le cause della malattia di Fabry?

I bambini con malattia di Fabry hanno ereditato una mutazione in un gene sul cromosoma X da un genitore. Si tratta del gene GLA, che produce un enzima che aiuta a scomporre le sostanze grasse. Le persone che ereditano un gene GLA difettoso non producono quantità sufficienti di questo enzima e le sostanze grasse si accumulano nell’organismo.

 

 

Quali sono i sintomi della malattia di Fabry?

I sintomi della malattia di Fabry variano a seconda del tipo. Alcuni sintomi sono lievi e potrebbero non comparire fino a tardi nella vita. Gli uomini tendono ad avere sintomi più gravi rispetto alle donne.

I sintomi della malattia di Fabry includono:

  • intorpidimento, formicolio, bruciore o dolore alle mani o ai piedi;
  • forte dolore durante l'attività fisica;
  • intolleranza al caldo o al freddo;
  • opacità anomala dell'occhio;
  • vertigini;
  • sintomi simil-influenzali, tra cui affaticamento, febbre e dolori muscolari;
  • problemi gastrointestinali, come diarrea, stitichezza e dolori addominali;
  • perdita dell'udito o ronzio nelle orecchie;
  • alti livelli di proteine nelle urine;
  • lesioni cutanee rosse o violacee in rilievo sul petto, sulla schiena e nell'area genitale;
  • sudorazione ridotta o assente;
  • gonfiore alle gambe, alle caviglie o ai piedi.

 

 

Come si effettua la diagnosi della malattia di Fabry?

Un esame di laboratorio permette di verificare se c’è una forte carenza degli enzimi correlati alla malattia di Fabry. Questo test è eseguito nei pazienti di sesso maschile, mentre nelle donne non è sufficientemente affidabile e non dovrebbe essere utilizzato.

 

Poiché le donne con malattia di Fabry possono avere livelli enzimatici pressoché normali si può ricorrere a test genetici per identificare la mutazione del gene GLA.

 

In presenza di sintomi che fanno sospettare la malattia di Fabry, durante l’infanzia può essere condotta una diagnosi differenziale per escludere altre condizioni, come l’artrite reumatoide la sclerosi multipla.

 

Può anche essere effettuata una diagnosi prenatale nei feti maschi, con il dosaggio dell'attività enzimatica o il test del DNA sui villi coriali o sugli amniociti in coltura.

 

 

Qual è il trattamento della malattia di Fabry?

Sebbene attualmente non esista una cura per la malattia di Fabry, sono disponibili trattamenti per aiutare a gestire e ridurre i sintomi. Data la natura progressiva della malattia, l'intervento precoce è importante.

 

Il cardine del trattamento Fabry è la terapia enzimatica sostitutiva, che fornisce l'enzima mancante iniettandolo nel flusso sanguigno, prevenendo danni agli organi nei pazienti e migliorando la loro qualità di vita.

Possono essere utilizzati anche antidolorifici e altri farmaci per gestire il dolore.

I farmaci per il cuore e la coagulazione possono essere usati insieme ai pacemaker per prevenire attacchi cardiaci.

 

La dialisi e il trapianto di rene possono essere necessari per i pazienti la cui malattia è progredita fino all'insufficienza renale.

Diete speciali a basso contenuto di grassi e sale possono ridurre l'intensità di alcuni sintomi.

 

 

Fonti

 

Autore

Osmosia s.r.l.
Osmosia s.r.l.

Agenzia di medical writing composta da un mix multidisciplinare di esperti su tematiche afferenti ogni principale area clinica sanitaria.

In sintesi

La malattia di Fabry, detta anche sindrome di Fabry o più precisamente malattia di Anderson–Fabry, è una rara malattia congenita dovuta alla carenza di un enzima, l’alfa-galattosidasi A, con danni diffusi a tutto l’organismo.

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