Morbo di Crohn (Malattia di Crohn)Morbo di Crohn in breve
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Cos’è il morbo di Crohn?Il morbo di Crohn è una condizione infiammatoria cronica che causa la formazione continua di lesioni lungo le pareti intestinali. Insieme alla colite ulcerosa, il morbo di Crohn fa parte delle cosiddette MICI, Malattie infiammatorie croniche intestinali, condizioni diffuse soprattutto nei Paesi industrializzati. Il morbo di Crohn è leggermente più frequente nel sesso femminile e insorge più precocemente rispetto alla colite ulcerosa. Sebbene possa colpire tutto l’apparato digerente, dalla bocca all’ano, questa condizione tende ad interessare principalmente la parte terminale dell’intestino tenue e quella iniziale dell’intestino crasso (detta tratto ileo cecale), e il colon. Nel morbo di Crohn il processo infiammatorio coinvolge l’intero spessore della parete intestinale caratterizzandosi per l’insorgenza di lesioni distribuite in modo discontinuo e con gradi di severità variabili. La malattia di Crohn non ha, però, un andamento lineare o ingravescente. Piuttosto, alterna fasi di quiescenza più o meno lunghe ad episodi di riacutizzazione. Per questo, anche quando ben curato, il morbo di Crohn, non guarisce mai completamente.1,2,3 Quali sono le cause e i fattori di rischio del morbo di Crohn?Il morbo di Crohn è una malattia multifattoriale, ovvero dipende da tante cause, benché, ad oggi, non siano tutte chiare. Sappiamo, però, che fattori genetici, immunologici e ambientali contribuiscono all’insorgenza della malattia. Ha, infatti, più probabilità di ammalarsi di morbo di Crohn chi:
Quest’ultimo aspetto rinforza anche l’ipotesi che il morbo di Crohn insorga proprio in seguito a una risposta immunologica inappropriata contro i batteri che normalmente vivono nell’intestino. Questa attivazione di natura autoimmune comporta un una produzione eccessiva di molecole infiammatorie e sarebbe poi facilitata da un aumento della permeabilità intestinale che consente ai microbi di penetrare nelle pareti di quest’organo. La conseguenza di questa risposta infiammatoria è la formazione di lesioni sulle pareti intestinali come ulcere, fistole e granulomi. Un fattore chiave nell’insorgenza e nella progressione della malattia pare essere l’alterazione del microbiota intestinale, ovvero della popolazione di microrganismi che vive nell’intestino. Le persone con morbo di Crohn anche in fase iniziale, presentano una riduzione patologica dei batteri “buoni”, ovvero di quei microbi che svolgono una funzione protettiva sulla salute intestinale, a favore di quelli infiammatori. Tuttavia, ancora non è chiaro se questa anomalia sia causa o conseguenza della malattia stessa.1,2,4,5 Infine, alla patogenesi del morbo di Crohn contribuiscono anche fattori ambientali, che vengono definiti “trigger”. Tra questi spiccano:
Questi fattori non causano il morbo di Crohn, ma possono favorirlo o aggravarlo in presenza di condizioni genetiche e immunologiche predisponenti. A che età insorge il morbo di Crohn?Ci sono due picchi di comparsa della morbo di Crohn, uno giovanile, attorno ai 25 anni, e uno tardivo, verso i 60 anni. Tuttavia, va precisato che l’età media di insorgenza della malattia di Crohn è tra i 20 e i 29 anni, ma non mancano i casi tra i bambini.1,2,3 Quali sono i sintomi del morbo di Crohn?
I sintomi del morbo di Crohn possono variare in base alla localizzazione e all’intensità dell’infiammazione, nonché alla presenza di complicanze. La sintomatologia più comune include:
La malattia di Crohn può inoltre dare sintomi sistemici tra cui dolore e infiammazione alle articolazioni, calcoli renali e biliari, rossore oculare ed eritemi cutanei.2,3,4 Come si diagnostica il morbo di Crohn?La diagnosi di morbo di Crohn spetta al/la gastroenterologo/a sulla base dei sintomi riferiti dalla persona durante la visita, ma anche sull’esito di esami di laboratorio e strumentali. In genere, Il primo esame ad essere prescritto è l’ecografia addominale seguito da una colonscopia al fine di identificare informazioni più dettagliate circa lo stato di salute dell’intestino. Durante questo esame endoscopico, infatti, viene effettuata una biopsia prelevando un piccolo campione di tessuto intestinale per l’esame istologico al microscopio. In parallelo, la risonanza magnetica viene utilizzata per il monitoraggio dell’andamento della malattia soprattutto quando c’è il sospetto di complicanze come fistole o ascessi. Per quanto riguarda gli esami di laboratorio, oltre all’indagine istologica dell’eventuale campione bioptico prelevato durante la colonscopia, possono essere prescritti:
In base al tipo ed all’intensità della sintomatologia, il morbo di Crohn al momento della diagnosi può essere classificato in quiescente, lieve, moderato, o severo. Come si cura il morbo di Crohn?Quando il morbo di Crohn è in fase attiva il trattamento punta a indurre una remissione della malattia, ovvero la riduzione o la scomparsa dei sintomi. Successivamente, le terapie sono finalizzate a mantenere lo stato di quiescenza più a lungo possibile. I farmaci di prima linea usati per indurre la remissione della malattia di Crohn sono:
Se questi farmaci non risultano efficaci o perdono di efficacia nel tempo, si utilizzano farmaci immunosoppressori classici tra cui: azatioprina, 6-mercaptopurina, metotrexato, o farmaci biologici che agiscono selettivamente sulle molecole pro-infiammatorie, per lo più citochine, abbondantemente prodotte durante la risposta autoimmune. Si tratta per lo più di anticorpi monoclonali tra i quali si annoverano:
Per il mantenimento della remissione si usano prevalentemente i farmaci immunosoppressori o i farmaci biologici. In caso di sintomi severi, potrebbe essere necessario anche mettere a riposo per qualche tempo l’intestino, assumendo solo alimenti liquidi prescritti dal/la medico/a, o ricevendo una nutrizione intravenosa. Se, nonostante le terapie, il morbo di Crohn danneggia seriamente l’intestino o si verificano complicanze come stenosi o fistole, potrebbe essere necessario intervenire chirurgicamente effettuando una resezione intestinale, ovvero l’asportazione di un tratto più o meno lungo dell’intestino. Talvolta può essere necessario praticare una colostomia, una procedura che comporta la deviazione dell’intestino crasso che viene collegato direttamente ad un foro addominale, a cui si applica una sacca per la raccolta delle feci.2,3,4 Come si evolve il morbo di Crohn e quali sono le possibili complicanze?A lungo andare il morbo di Crohn può evolvere in una serie di complicanze e peggiorare le aspettative di vita di chi ne soffre. Questo può accadere quando non si riesce a mantenere lo stato di dormienza la malattia. Vediamo le principali complicanze a cui si può andare incontro:
Oltre a queste complicanze intestinali, il morbo di Crohn può estendersi ad altri distretti del corpo, come le articolazioni, la pelle o gli occhi, provocando sintomi infiammatori. Infine, le persone con morbo di Crohn hanno un rischio più alto di sviluppare il tumore del colon-retto.2,3 Come si possono prevenire le ricadute del morbo di Crohn?Non esiste un modo certo per prevenire le ricadute del morbo di Crohn. Ciò che si può fare è seguire la terapia prescritta dai medici, e soprattutto abbattere i fattori di rischio ambientali sui quali si può avere controllo. Ad esempio, è fondamentale smettere di fumare ed evitare il fumo passivo. Per quanto riguarda la dieta, i dati sulla sua efficacia preventiva sono controversi, tuttavia è consigliato:
Infine, dal momento che l’aspetto psicologico gioca un ruolo nella gestione della malattia di Crohn, migliorando o peggiorando l’aderenza alle terapie, è importante dare priorità alla salute mentale. Un percorso psicoterapeutico di supporto può offrire un grande aiuto nella vita quotidiana. Ricordiamoci infatti che nella maggior parte dei casi il morbo di Crohn colpisce persone giovani, e le “accompagna” in momenti chiave della vita come la gravidanza, il percorso di studi e quello professionale e la costruzione delle relazioni sociale.3 Infine, è importante sapere che il morbo di Crohn è una malattia che prevede l’esenzione del ticket per esami e terapie e in alcuni casi può dare diritto all'invalidità. Approfondimenti
Fonti
Autore
Paola Perria
Giornalista pubblicista, web content writer e medical writer. Per oltre dieci anni pubblica contenuti divulgativi su sanità, alimentazione e benessere. | In sintesiIl Morbo di Crohn è una malattia infiammatoria intestinale cronica che colpisce principalmente individui tra i 20 e i 29 anni, caratterizzata da periodi di remissione alternati a fasi acute. Patologie correlateTerapie correlate |