Indice
  • 1 Cos'è lo scorbuto
  • 2 Quali sono i sintomi dello scorbuto?
  • 3 Quali sono le cause dello scorbuto?
  • 4 Come viene diagnosticato lo scorbuto?
  • 5 Come si cura lo scorbuto?
  • 6 Fonti

Cos'è lo scorbuto

Lo scorbuto è una malattia che deriva dalla carenza di vitamina C (o acido ascorbico). I racconti di marinai e pirati hanno contribuito in maniera importante alla fama di questa sindrome nei secoli scorsi. Lo scorbuto è una malattia che si conosce dai tempi dei greci: già Ippocrate, considerato il padre della medicina, ne descriveva i segni tipici.

La carenza di vitamina C può portare sintomi quali anemia, astenia, malattie gengivali e problemi alla pelle. Tali conseguenze dello scorbuto sono dovute al fatto che la vitamina C è necessaria per produrre il collagene, una componente fondamentale del tessuto connettivo, che fornisce supporto e sostegno strutturale agli altri tessuti e all’intero organismo.

La vitamina C è essenziale per varie funzioni e necessità dell’organismo, non solo per la produzione del collagene. Questa vitamina, infatti, supporta l’assorbimento del ferro, ed è anche necessaria per la sintesi di ormoni come la dopamina e la noradrenalina.

Il pool di vitamina C nel corpo umano si esaurisce, solitamente, in 4-12 settimane dopo la completa interruzione dalla sua assunzione. Il modo migliore per prevenire la carenza di questa molecola è di consumare in maniera regolare frutta e verdura, che contengono vitamina C in alte concentrazioni.

Quali sono i sintomi dello scorbuto?

I sintomi della carenza di vitamina C possono iniziare a comparire dopo 8-12 settimane di malnutrizione. I primi segni includono perdita di appetito, perdita di peso, sensazione di affaticamento, irritabilità e letargia.

Entro 1-3 mesi, potrebbero anche comparire i seguenti segni e sintomi:

  • anemia;
  • mialgia (dolore muscolare);
  • ostealgia (dolore osseo);
  • gonfiore e/o edema;
  • petecchie, cioè delle piccole macchie di sangue sotto la pelle, che si formano come conseguenza della perdita di sangue da piccoli vasi sanguigni;
  • malattia gengivale e perdita dei denti, sanguinamento delle gengive;
  • scarsa capacità di guarigione delle ferite;
  • dispnea;
  • cambiamenti dell’umore e depressione.

Se la carenza di vitamina C si protrae per lungo tempo, la persona affetta può anche manifestare una grave forma di ittero, cioè una colorazione giallastra della pelle dovuta a disfunzioni nei livelli di bilirubina, il prodotto di scarto dell’emoglobina dei globuli rossi. Inoltre, il soggetto andrebbe incontro ad una distruzione di globuli rossi (emolisi), febbre (piressia) e convulsioni.

Quali sono le cause dello scorbuto?

Lo scorbuto può svilupparsi a causa di:

  • assenza di frutta e verdura nella dieta per molti mesi;
  • assunzione di poco cibo;

Altri fattori di rischio che possono porare ad una carenza di vitamina C,e quindi rientrare nelle cause scatenate da alimentazione non corretta, sono:

Come viene diagnosticato lo scorbuto?

La diagnosi dello scorbuto inizia con la valutazione dei fattori di rischio e con un esame fisico da parte del medico. Un esame utile per effettuare questa diagnosi è il test sierico per il rilevamento dei livelli di vitamina C: valori più bassi di 0,2 mg/dL sono generalmente compatibili con una diagnosi di scorbuto.

Oltre a rilevare i livelli di vitamina C può essere importante effettuare in contemporanea anche lo screening dei livelli delle altre vitamine importanti per l’organismo. Dato che lo scorbuto è associato ad una scarsa e/o errata alimentazione, le persone che ne sono affette possono facilmente essere colpite anche da carenze di altre vitamine e minerali essenziali. La vitamina B12, i folati, il calcio, lo zinco e il ferro, infatti, sono spesso presenti in livelli ridotti nelle persone con scorbuto.

Come si cura lo scorbuto?

La cura per lo scorbuto prevede generalmente la somministrazione di integratori di vitamina C  per via orale o per iniezione. Il dosaggio che viene raccomandato è il seguente:

  • da 1 a 2 grammi al giorno per i primi 2 o 3 giorni;
  • 500 milligrammi per i successivi 7 giorni;
  • 100 milligrammi per il periodo successivo, che può andare da 1 a 3 mesi in base alla condizione specifica del paziente.

Entro 24 ore dall’inizio della cura, i pazienti normalmente iniziano ad assistere ad un miglioramento delle sensazioni di affaticamento, letargia e dolore. Ulteriori miglioramenti dei sintomi si hanno entro 1 o 2 settimane. Dopo 3 mesi di cure è possibile un recupero completo.

Fonti

Autore

Osmosia s.r.l.

Osmosia s.r.l.

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