L’ablazione, o ablazione transcatetere, è una metodica mini-invasiva utilizzata allo scopo di correggere le aritmie cardiache, i difetti del ritmo del cuore. Infatti, l’aritmia cardiaca è un’anomalia della frequenza o del ritmo cardiaco, dovuta a un’alterazione dei sistemi di conduzione dell’impulso elettrico del cuore, generalmente causata da modificazioni del tessuto cardiaco o da irregolarità nei segnali elettrici che controllano il battito del cuore.

In questo tipo di patologie, una porzione di cuore (che dipende dal tipo di aritmia) smette di funzionare in maniera corretta, alterando l’intera conduzione dell’impulso elettrico cardiaco. Il risultato è un battito cardiaco anomalo, con conseguenze anche importanti sulla salute. Di solito alcune aritmie sono asintomatiche e non necessitano terapia, mentre altre sono agevolmente trattate con farmaci antiaritmici.

Quando questi trattamenti non funzionano, si ricorre all’ablazione, che consiste nella rimozione della porzione di cuore che genera l’aritmia, bruciandola con impulsi ad alta frequenza, il cui calore genera lesioni al tessuto interessato (nel caso venga invece utilizzato il freddo si parla di crioablazione). Il cuore è costituito da tessuti che generano e conducono l’impulso elettrico in maniera molto precisa, per cui è importante che solo la porzione di tessuto cardiaco che ha un ruolo nella genesi dell’aritmia venga eliminata: per assicurare la precisione dell’intervento il cuore viene raggiunto con un catetere, un tubicino flessibile inserito in una vena di facile accesso.

Indice
  • 1 Come si esegue l’ablazione
  • 2 A cosa serve l’ablazione
  • 3 Rischi e complicanze dell’ablazione
  • 4 Fonti

Come si esegue l’ablazione

L’intervento viene eseguito in anestesia locale, in ospedale. Perché l’intervento sia condotto al meglio, saranno posizionati dei macchinari che misurano l’attività cardiaca, in modo da avere un monitoraggio ottimale della situazione. Solitamente immediatamente prima dell’intervento viene effettuato uno studio elettrofisiologico, per valutare in maniera approfondita come si genera e propaga l’impulso cardiaco.

Tutti i tipi di ablazione richiedono la tecnica del cateterismo cardiaco per posizionare i cateteri all’interno del cuore. Il Medico, quindi, anestetizzerà un’area del braccio, dell’inguine o della parte superiore della coscia o del collo prima di praticare un piccolo foro in un vaso sanguigno, dopo di che inserirà una serie di cateteri attraverso il vaso, in modo che si posizionino correttamente sul cuore.

Un metodo di diagnostica di imaging a raggi X chiamato fluoroscopia, nel frattempo, consentirà al Medico di vedere i cateteri mentre vengono spostati nel cuore: alcuni cateteri posseggono anche una sonda in grado di captare la porzione cardiaca che genera il battito cardiaco anomalo.

Il medico allora posizionerà la punta di uno speciale catetere verso la posizione prescelta, e attiverà un macchinario che invierà delle onde a radiofrequenza (a volte anche luce laser) sul tessuto cardiaco, in modo da lesionarlo. Proprio come quando si genera una ferita sulla superficie del corpo, si crea una cicatrice sul cuore (chiamata linea di ablazione). La cicatrice forma una barriera che impedisce agli impulsi elettrici di attraversare il tessuto cardiaco danneggiato con il tessuto sano circostante: ciò impedirà ai segnali elettrici anomali di viaggiare verso il resto del cuore e causare aritmie. Generalmente, dopo l’intervento, il paziente rimane in ospedale per alcune ore o per tutta la notte in modo tale che possa essere monitorata la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.

A cosa serve l’ablazione

Come già detto, si ricorre all’ablazione per trattare quelle aritmie cardiache che non possono essere risolte con la terapia farmacologica. In particolare:

Rischi e complicanze dell’ablazione

L’ablazione è un intervento mini-invasivo, ma comunque può presentare delle complicanze, infrequenti nella stragrande maggioranza di casi (il tasso di complicanze è pari allo 0,5-4% degli interventi di ablazione). Le principali complicanze che possono insorgere sono:

  • il peggioramento e l’insorgenza di nuove aritmie;
  • sanguinamento e infezione dei vasi sanguigni causati dal catetere;
  • trombosi o embolia polmonare, dovute all’immissione di coaguli di sangue in circolo;
  • pericardite;
  • pneumotorace, cioè accumulo di aria nello spazio pleurico, lo spazio tra le due membrane che rivestono i polmoni;
  • emotorace, cioè un versamento e accumulo di sangue all’interno dello spazio pleurico;
  • tamponamento cardiaco, cioè un accumulo di sangue nel sacco pericardico, la membrana che riveste il cuore;
  • in rarissimi casi, morte per arresto cardiaco.

L’ablazione, quindi, rappresenta un intervento mini-invasivo per il trattamento delle aritmie cardiache. Quando non vengono utilizzate le onde a radio frequenza ma il freddo, si parla di crioablazione. Per conoscere più in dettaglio sintomi, diagnosi e trattamenti dei diversi tipi di aritmie, consulta le pagine sulla tachicardia, sulla bradiaritmia, sul flutter atriale, sulla fibrillazione atriale, sulla fibrillazione ventricolare e sull’aritmia ventricolare.

Fonti