La cistectomia è una procedura chirurgica che consiste nella rimozione chirurgica della vescica urinaria. Il sistema urinario è composto dai reni, dall’uretere, dalla vescica e dall’uretra ed è coinvolto nella produzione, nella conservazione e nella escrezione dell’urina. In condizioni normali, in un adulto, i reni producono, in un giorno, circa 1500 ml di urina; la vescica è l’organo preposto all’immagazzinamento dell’urina e ha una capacità che può variare tra i 350 ml e i 500 ml.

Solitamente, l’intervento di cistectomia negli uomini implica anche la rimozione della prostata (prostatectomia) e nelle donne la rimozione dell’utero e di parte della vagina (colpoisterectomia).

Indice
  • 1 Applicazioni della cistectomia
  • 2 Come si esegue la cistectomia
  • 3 A cosa serve la cistectomia
  • 4 Rischi e complicanze della cistectomia
  • 5 Fonti

Applicazioni della cistectomia

Spesso, la cistectomia viene eseguita per trattare il cancro della vescica e può essere utilizzata per trattare anche altri tumori che colpiscono gli organi che si trovano nella cavità pelvica, come il cancro avanzato del colon, della prostata o dell’endometrio, e altre condizioni come la cistite interstiziale o anomalie congenite del tratto urinario.

In particolare si distinguono:

  • la cistectomia totale, che nell’uomo prevede l’asportazione della prostata, delle vescicole seminali e della vescica, mentre nella donna della vescica, della parete vaginale anteriore e dell’utero;
  • la cistectomia radicale, in cui, oltre agli organi asportati nella cistectomia totale, prevede la rimozione anche dei linfonodi pelvici.

Come si esegue la cistectomia

A seconda delle condizioni del paziente, la cistectomia può essere effettuata con diversi approcci:

  • chirurgia a “cielo aperto”, mediante cioè un intervento chirurgico in cui viene effettuata una singola incisione sull’addome e il chirurgo accede alla cavità pelvica dall’esterno;
  • chirurgia mininvasiva (laparoscopia), procedura molto meno invasiva in cui il chirurgo effettua delle piccole incisioni sull’addome, da cui vengono inseriti strumenti chirurgici speciali per accedere alla cavità pelvica;
  • chirurgia robotica, in cui il chirurgo effettua delle piccole incisioni sull’addome, da cui vengono inseriti strumenti chirurgici robotici, controllati da un computer esterno.

L’intervento di cistectomia viene eseguito in anestesia generale, ha una durata di 3-6 ore dipendente dalla tecnica chirurgica adottata e dalla condizioni del paziente.

Una volta rimossa la vescica, il chirurgo provvederà a creare quella che viene chiamata diversione urinaria, è infatti necessario provvedere a ricostruire strutture anatomiche per ripristinare la possibilità di immagazzinare l’urina e di farla uscire dal corpo. In particolare, gli approcci più utilizzati sono i seguenti:

  • condotto ileale, viene utilizzata una porzione dell’intestino tenue per creare un collegamento dagli ureteri e dai reni ad una apertura nella parete addominale, dove l’urina scorre continuamente. Il paziente indosserà una borsa applicata sull’addome che raccoglie l’urina prodotta;
  • ricostruzione della neovescica, in cui il chirurgo utilizza un pezzo di intestino tenue leggermente più grande di quello utilizzato per un condotto ileale per creare una sacca a forma di sfera che diventa la nuova vescica;
  • diversione urinaria continente, in cui il chirurgo utilizza un pezzo di intestino per creare un piccolo serbatoio all’interno della parete addominale, il serbatoio si riempie di urina e dovrà essere drenato con un catetere più volte al giorno.

Dopo l’intervento di cistectomia, la degenza in ospedale è di circa di 15-30 giorni.

A cosa serve la cistectomia

La cistectomia radicale rappresenta il gold standard per il trattamento delle forme di cancro dello strato muscolare della vescica. Altre indicazioni sono:

  • tumori dell’area pelvica che crescono fino a coinvolgere la vescica;
  • difetti alla nascita che colpiscono il sistema urinario;
  • disturbi neurologici o infiammatori che colpiscono il sistema urinario.

Rischi e complicanze della cistectomia

I rischi e le complicanze dipendono dal tipo di cistectomia praticata. Quelle più comuni dopo un intervento di cistectomia radicale sono l’ostruzione intestinale, seguita da infezioni del tratto intestinale. Le principali cause di mortalità a seguito di un intervento di cistectomia (che comunque negli ultimi anni si è ridotta, in Europa, all’1,2-3,7%) sono l’infarto del miocardio, l’embolia polmonare e la sepsi.

Fonti