Ictus (Ictus cerebrale)
L’ictus cerebrale è una sindrome neurologica dovuta a un’occlusione (ictus ischemico) o una rottura (ictus emorragico) di un’arteria cerebrale. L’esordio è improvviso. Il danno progredisce rapidamente perciò è essenziale ricorrere immediatamente alle cure ospedaliere.
Cos’è l’ictusL’ictus è un danno cerebrale causato dall’ostruzione o dalla rottura di un’arteria cerebrale. Il termine ictus viene dal latino e letteralmente significa “colpo” (“colpo apoplettico” è un altro modo per chiamare l’ictus). Secondo alcune linee guida si parla di ictus quando l’evento a carico dell’arteria cerebrale causa un deficit neurologico che dura più di 24 ore o porta alla morte del paziente, secondo altre più recenti si parla di ictus anche con sintomi di durata inferiore a 24 ore se gli esami strumentali mostrano chiaramente la presenza di una lesione cerebrale.
Il sangue arriva al cervello tramite due coppie di arterie, le arterie carotidi interne e le arterie vertebrali. Queste arterie sono interconnesse a formare il poligono di Willis che garantisce un’equa distribuzione del sangue a tutto l’encefalo.
Le carotidi interne si ramificano a formare il circolo cerebrale anteriore (che comprende l’arteria cerebrale media, la più grande arteria che irrora il cervello), mentre la ramificazione delle arterie cerebrali dà origine al circolo cerebrale posteriore. I piccoli vasi che penetrano in profondità nel cervello non sono in comunicazione con altri vasi (si parla di rami terminali), perciò se avviene una lesione a questo livello il tessuto nervoso resta senza sangue e quindi senza ossigeno e nutrienti e muore. La porzione di tessuto più colpita dall’ischemia, detta “core ischemico”, è circondata da una porzione, detta “penombra ischemica”, sofferente, ma ancora recuperabile.
Esistono due tipologie di ictus:
Con attacco ischemico transitorio (TIA, dall’inglese transient ischemic attack) si indica un disturbo della funzione cerebrale che ha le stesse cause e gli stessi sintomi dell’ictus ma di breve durata e senza conseguenze permanenti. Un TIA è considerato un campanello di allarme perché potrebbe essere seguito da un ictus vero e proprio.
I fattori di rischio includono:
Nei paesi sviluppati l’ictus è la terza causa di morte. In molti casi lascia delle conseguenze permanenti ed è una delle principali cause di disabilità acquisita. I danni dipendono in gran parte dalla localizzazione della lesione e dalla sua estensione.
Come si presenta l’ictusI sintomi dipendono dall’area del cervello interessata dall’interruzione del flusso sanguigno. I pazienti possono manifestare deficit motori a livello di un braccio e/o di una gamba (se è impossibile muoverli si parla di paralisi, se li si muove con difficoltà si parla di paresi), disturbi del linguaggio, bocca storta, disturbi della vista e problemi di equilibrio. I sintomi dell’emorragia cerebrale includono mal di testa molto intenso, nausea e vomito.
Come si diagnostica l’ictusLa diagnosi di ictus si basa sul riconoscimento dei sintomi ed è confermata mediante tomografia computerizzata -TC, angio TAC o risonanza magnetica - RM. Gli esami strumentali consentono di valutare la localizzazione e l’estensione della lesione.
Come si cura l’ictusÈ essenziale intervenire il più rapidamente possibile: il paziente non dovrebbe mai arrivare in ospedale più di 3-4 ore dopo la comparsa dei sintomi perché oltre questo limite le possibilità di intervenire con successo diminuiscono drasticamente. Nel caso dei pazienti che si svegliano con i sintomi di un ictus si fa riferimento al cosiddetto esordio teorico dei sintomi, ossia l’orario in cui il paziente è stato visto o sentito per l’ultima volta in salute. Le Stroke Unit sono centri di ricoveri specializzati nella gestione dei pazienti con ictus.
L’ictus ischemico viene trattato mediante:
L’ictus emorragico viene trattato mediante:
Una volta superata la fase acuta il paziente avrà bisogno di un lungo periodo di riabilitazione per fare fronte ai deficit neurologici causati dall’ictus. Dopo il trattamento acuto è anche importante intervenire per prevenire un altro ictus; a seconda del caso potrebbero essere utili una terapia antipertensiva, una terapia con statine per ridurre l’ipercolesterolemia, una terapia antiaggregante o anticoagulante, la rivascolarizzazione delle carotidi (nei pazienti con stenosi carotidea).
Fonti
Autore
Osmosia s.r.l.
Agenzia di medical writing composta da un mix multidisciplinare di esperti su tematiche afferenti ogni principale area clinica sanitaria. | In sintesiL’ictus cerebrale è un grave problema neurologico causato dall’interruzione dell’afflusso di sangue in un’area del cervello, richiede un intervento immediato. Patologie correlateEsami correlatiTerapie correlate |
Strutture in evidenza
Ricerche degli utenti
Cordoma
Il cordoma è un tumore raro che colpisce la colonna vertebrale, in genere a livello della base del cranio, del collo o dell’osso sacro.
Ischemia
L’ischemia consiste nel mancato apporto di sangue a un tessuto, che genera un insufficiente apporto di ossigeno.
Arteriosclerosi
L’arteriosclerosi è una malattia cronica e progressiva a carico delle arterie, che diventano sempre meno elastiche e più rigide.
Vescica iperattiva
La sindrome da vescica iperattiva è una condizione che comporta l’urgenza urinare tanto frequentemente da influire sulla qualità di vita.
Malattia di Hirschsprung (HSCR o Megacolon congenito agangliare)
La malattia di Hirschsprung (HSCR), noto anche come Megacolon congenito agangliare, è una malformazione congenita del colon che si dilata a causa della difficoltà nell’espulsione delle feci.