Il bendaggio funzionale è una tecnica che permette l’immobilizzazione parziale di una articolazione in caso di lesioni ai tendini, muscoli e legamenti. Serve per trattare i traumi del sistema muscolo-scheletrico, favorire il recupero post-traumatico e facilitare la pratica dei trattamenti preventivi e riabilitativi.

Indice
  • 1 A cosa serve il bendaggio funzionale
  • 2 Come si esegue Il bendaggio funzionale
  • 3 Bendaggio funzionale a scopi preventivi e terapeutici
  • 4 Rischi e controindicazioni del bendaggio funzionale
  • 5 Fonti

A cosa serve il bendaggio funzionale

I bendaggi sono, infatti, in grado di proteggere le strutture motorie lese, riducendo così lo stress sull’area del trauma e preservando la normale funzionalità delle altre parti del corpo, ma anche di eliminare gli effetti collaterali dovuti all’inattività che segue un trauma. Questo tipo di procedura è molto utilizzata nel mondo sportivo, in cui i traumi sono frequenti. L’obiettivo principale del bendaggio funzionale è il trattamento delle lesioni traumatiche che con il tempo, guarirebbero da sole: lesioni ai muscoli, lesioni traumatiche distorsive alle articolazioni, danni ai tendini.

Il sistema muscolo-scheletrico è costituito da ossa, cartilagine, legamenti, tendini e muscoli, che insieme formano la struttura del nostro corpo. I muscoli poggiano sulle ossa, e sono responsabili del movimento dello scheletro. Tendini, legamenti e tessuto fibroso legano le strutture insieme per creare stabilità: i legamenti collegano tra loro le ossa e i tendini collegano il muscolo all’osso. In particolare: le articolazioni sono le strutture costituite da tessuto connettivo che hanno lo scopo di tenere insieme due ossa in continuità, ma spesso le articolazioni sono soggette a traumi e lesioni anche molto dolorose.

Per una corretta guarigione del trauma, è necessario che l’articolazione rimanga immobile: il bendaggio funzionale permette la protezione e l’immobilizzazione della zona lesa del corpo solamente nella direzione in cui un movimento provocherebbe dolore e non consentirebbe la guarigione, ripristinando, contestualmente, tutti gli altri movimenti consentiti all’articolazione e favorendo l’attivazione.

Come si esegue Il bendaggio funzionale

Il bendaggio funzionale è sempre prescritto da un medico e realizzato da un professionista sanitario; le bende utilizzate possono essere di diverse misure (da 6 a 10 cm di larghezza) e di diverso grado di elasticità. Alcune bende sono elastiche in larghezza, altre in lunghezza, altre ancora in entrambe le direzioni, e vengono usate a seconda delle esigenze di bendaggio. Solitamente il bendaggio viene rimosso una settimana dopo essere stato confezionato; non può essere bagnato.

Una metodica recentemente utilizzata, soprattutto in ambito sportivo, e che rientra nel bendaggio funzionale è il taping neuro-muscolare (chiamato anche solo taping), che, al posto delle bende elastiche, utilizza dei cerotti elastici adesivi, molto più leggeri rispetto alle bende tradizionali. Il tape, infatti, è costituito da un tipo particolare di cotone traspirante, in grado di sollevare microscopicamente la pelle, è confortevole e può rimanere in sede dai 3 ai 5 giorni. Questo tipo di taping sfrutta il movimento muscolare e articolare per riattivare i processi neurologici e circolatori che favoriscono la guarigione di traumi, oltre a proteggere e migliorare la funzione muscolare e articolare, favorisce il flusso linfatico e diminuisce la percezione del dolore.

Bendaggio funzionale a scopi preventivi e terapeutici

I bendaggi funzionali possono essere usati a scopo:

  • preventivo, spesso usati dagli atleti per prevenire lesioni come le lussazioni, ovvero quando si verifica la perdita di continuità tra due estremità articolari. Sono utili anche per prevenire ulteriori danni a lesioni croniche o per prevenire lesioni ricorrenti nei tessuti già indeboliti da traumi precedenti;
  • terapeutico, utilizzati per trattare lesioni a muscoli, tendini e legamenti, limitano il raggio di movimento dell’articolazione, fornendo supporto. Ciò riduce al minimo il dolore e il rischio di aggravare la lesione. Possono essere utilizzati anche dopo la rimozione di un gesso, per aiutare i muscoli dell’articolazione ad abituarsi nuovamente all’attività. Il vantaggio di questo tipo di bendaggio è che evita gli inconvenienti dell’immobilizzazione completa (perdita di massa muscolare, perdita di densità ossea o osteoporosi, problemi di circolazione, fenomeni di trombosi).

Rischi e controindicazioni del bendaggio funzionale

Il bendaggio funzionale è una procedura assolutamente sicura: un possibile effetto collaterale potrebbe essere un aumento del dolore in sede della lesione. Tra le controindicazioni presentate da questa tecnica vi sono eventuali problemi dermatologici o allergie note alla colla delle bende o del tape.

Il bendaggio funzionale, quindi, è una procedura che immobilizza in maniera parziale una articolazione, in caso si siano verificate lesioni ai tendini, muscoli e legamenti, permettendo la completa guarigione ed evitando gli effetti collaterali dovuti all’immobilizzazione totale.

Fonti