
Catetere venoso centrale (CVC)
Un catetere venoso centrale, noto anche come CVC, è uno strumento chirurgico che consiste in un tubo cavo lungo, flessibile e sottile che viene inserito in una grande vena.
Un catetere venoso centrale è diverso da un catetere endovenoso, cioè un catetere posizionato perifericamente nella mano o nel braccio, in quanto più lungo, più grande e posizionato in una grande vena centrale posizionata all’inizio del collo, sulla parte superiore del torace o a livello inguinale: il catetere centrale, infatti, ha un’estremità che giace all'interno della vena cava superiore, l’atrio destro del cuore o la vena cava inferiore. I CVC possono essere inseriti attraverso una vena periferica o una vena centrale prossimale, comunemente la vena giugulare interna, succlavia o femorale.
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Quando si esegue l’inserzione del catetere venoso centraleL'inserimento del catetere venoso centrale è una procedura comune e spesso necessaria per la cura dei pazienti critici o che necessitano un accesso venoso a medio o lungo termine (il catetere venoso centrale, rispetto a uno periferico, può rimanere inserito più a lungo). L’inserimento del CVC può essere ottenuto con vari dispositivi, a seconda dell'indicazione per l'inserimento del catetere. I cateteri venosi centrali consentono la somministrazione di farmaci, ma vengono utilizzati anche per eseguire dialisi o plasmaferesi o come condotto per inserire dispositivi aggiuntivi per procedure più complesse.
Come si esegue l’inserzione del catetere venoso centraleL’inserzione del catetere venoso centrale dura circa 15 minuti e non è dolorosa, in quanto viene praticata in anestesia locale. Nella sala angiografica, il medico utilizza un’ecografia per visualizzare la vena in cui localizzare il sito di accesso. Il medico, successivamente, sempre sotto guida ecografica, inserisce nel sito di accesso un ago-cannula che permette il passaggio di fili guida all’interno della vena. A questo punto viene inserito il catetere e, attraverso i fili guida, viene posizionato in sede.
Come già anticipato, vi sono tre principali siti di accesso per il posizionamento di cateteri venosi centrali:
La decisione di dove posizionare il CVC è basata sui parametri clinici del paziente e sull'esperienza e preferenza del medico. Ogni sito anatomico, infatti, presenta vantaggi e svantaggi: il sito d’accesso migliore varia di paziente in paziente.
A cosa serve il catetere venoso centraleIl CVC permette la somministrazione in sicurezza di farmaci che possono richiamare molta acqua e di chemioterapici evitando il pericolo di infiammazione di una vena, riduce gli effetti collaterali da ripetute iniezioni endovenose, permette l'utilizzo della nutrizione parenterale, consente di eseguire trasfusioni e infusioni continue di farmaci (come antibiotici o farmaci della terapia del dolore). Inoltre il CVC è necessariamente utilizzato per le procedure cliniche che contemplano la raccolta o l’infusione di cellule staminali.
Rischi e complicanze del catetere venoso centraleSebbene molto utile, almeno il 15% dei pazienti che si sottopone a un impianto di catetere venoso centrale avrà delle complicanze, tra cui:
Fonti
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Osmosia s.r.l.
Agenzia di medical writing composta da un mix multidisciplinare di esperti su tematiche afferenti ogni principale area clinica sanitaria. | In sintesiUn catetere venoso centrale è uno strumento chirurgico che consiste in un tubo cavo lungo, flessibile e sottile che viene inserito in una grande vena. Patologie correlateEsami correlatiTerapie correlate |
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