L’ureteroscopia, detta anche litotrissia ureterorenoscopica retrograda (URS/RIRS: UreteroRenoScopy/Retrograde Intra Renal Surgery) è una pratica diagnostica che serve a indagare l’interno dei reni e degli ureteri, i canali che uniscono questi organi alla vescica. Inoltre viene utilizzata anche per rimuovere, nel caso siano presenti, i calcoli (piccoli agglomerati di sali minerali e composti organici che possono accumularsi nelle vie urinarie) in queste sedi.

L’ureteroscopia utilizza un ureteroscopio per guardare all’interno degli ureteri e dei reni. Come per altre pratiche endoscopiche, per esempio la gastroscopia, anche l’ureteroscopio consiste in un tubo sottile, rigido o flessibile a seconda dei casi e dotato, a un’estremità di una microcamera e una luce. Grazie alla presenza di questa estremità, al fatto che l’ureteroscopio è molto sottile, l’urologo che effettua questo esame può vedere immagini dettagliate del rivestimento interno sia degli ureteri che dei reni. In sostanza, l’ureteroscopia rileva le immagini che arrivano direttamente dall’endoscopio relative all’interno delle vie urinarie e le invia a un monitor, controllato dal Medico che sta eseguendo l’operazione.

Come si esegue l’ureteroscopia

L’ureteroscopia è un esame che si esegue in anestesia locale o generale e di solito dura da 30 minuti a un’ora, se contestualmente vengono rimossi anche i calcoli renali. Se il medico prescrive questo esame, è probabile che consigli al paziente, nelle due settimane che precedono l’intervento, di sospendere l’assunzione di determinati farmaci (come l’aspirina e altri farmaci antiaggreganti, in modo da scongiurare sanguinamenti eccessivi) e, nelle 6-8 precedenti all’esame, di rimanere a digiuno e bere solo poca acqua a piccoli sorsi. Una volta che il paziente è sedato, il medico, utilizzando dei fili che funzionano da guida inserisce l’ureteroscopio prima nella vescica, e poi nell’uretere. Contestualmente, attraverso la sonda, viene infusa una soluzione di acqua e sali minerali, che riempia e dilati le vie urinarie in modo che il medico abbia una visione completa: se l’esame è effettuato in anestesia locale, il paziente può avvertire un fastidio e la sensazione di dover urinare.

Una volta che le vie urinarie sono ben dilatate, il medico sposta ureteroscopio ed esamina il rivestimento dell’uretere, fino ad arrivare al rene. Se necessario, a questo punto si può prelevare una piccola porzione di tessuto per effettuare una biopsia o, se sono presenti calcoli renali, prelevarli o frammentarli impiegando fonti di energia come il laser o gli ultrasuoni. Al termine dell’intervento sarà lasciato in sede un catetere (un tubicino lungo e flessibile) nell’uretra per drenare il liquido rimasto. Dopo aver effettuato un’ureteroscopia, l’urologo potrebbe decidere di posizionare uno stent nell’uretere per drenare l’urina dal rene alla vescica. Lo stent può essere lasciato nell’uretere per alcuni giorni o una settimana o più. L’urologo potrebbe dover eseguire una cistoscopia per rimuovere lo stent dall’uretere.

A cosa serve l’ureteroscopia

L’ureteroscopia è un esame diagnostico che serve per indagare la conformazione delle vie urinarie, e in particolare se sono presenti delle condizioni cliniche. Per esempio:

  • la presenza di calcoli in un uretere o in un rene;
  • lesioni benigne, polipi o tumori in un uretere o nel rivestimento di un rene.

Durante un’ureteroscopia, il medico può anche trattare direttamente problemi alle vie urinarie. Tra gli interventi che si possono eseguire durante l’ureteroscopia:

  • la rimozione di calcoli da un uretere oppure un rene;
  • la rimozione o il trattamento di lesioni benigne, polipi o tumori in un uretere o nel rivestimento di un rene;
  • biopsia dei tessuti delle vie urinarie;
  • rimozione di un blocco presente nell’uretere.

Rischi e complicanze dell’ureteroscopia

L’ureteroscopia è un esame sicuro: i rischi di sviluppare delle complicanze sono ridotti. Comunque sia, le complicanze (dal 9 al 25% dei casi) che possono insorgere con l’ureteroscopia sono:

  • coliche renali;
  • lesioni degli ureteri dovuti a perforazioni;
  • lesioni dei reni.

Molto più rara (minore dell’1% dei casi) è la complicanza di stenosi renale (ovvero il restringimento o l’ostruzione delle vie renali) che richiederà un intervento chirurgico.

Tra le complicanze comuni a tutti gli interventi chirurgici invece troviamo:

L’ureteroscopia, quindi, è un esame che viene utilizzato per indagare o trattare condizioni cliniche che coinvolgono le vie urinarie, specie in presenza di calcoli renali. Per scoprirne di più sugli altri esami endoscopici, consultate le pagine sulla gastroscopia, sulla fibroscopia, sulla toracoscopia.

Fonti