L’apnea del sonno è un arresto della respirazione che si verifica mentre il paziente dorme. Le due forme più comuni sono l’apnea ostruttiva del sonno e l’apnea centrale del sonno. Le apnee notturne influenzano negativamente la qualità di vita e aumentano il rischio di malattie cardiovascolari. Viene diagnosticata mediante polisonnografia. Il trattamento più usato è la CPAP.

Indice
  • 1 Tipologie di apnee del sonno
  • 2 Sintomi e caratteristiche dell’apnea del sonno
  • 3 Come si diagnostica l’apnea del sonno
  • 4 Come si cura l’apnea del sonno
  • 5 Fonti

Tipologie di apnee del sonno

L’apnea del sonno è un arresto temporaneo della respirazione che avviene mentre il paziente è addormentato. Esistono due forme di apnee del sonno:

  1. l’apnea ostruttiva del sonno (OSA, dall’inglese Obstructive Sleep Apnoea); e
  2. l’apnea centrale del sonno (CSA, Central Sleep Apnoea).

Entrambe fanno parte di quelli che sono chiamati disturbi respiratori del sonno, un problema abbastanza comune, soprattutto nelle persone anziane. I disturbi respiratori del sonno influiscono negativamente sulla qualità del sonno, provocano una diminuzione dei livelli di ossigeno nel sangue (ipossiemia) e mettono sotto sforzo l’apparato cardiocircolatorio.

L’apnea ostruttiva del sonno

L’apnea ostruttiva del sonno, la forma di apnea del sonno più diffusa, è dovuta a una temporanea ostruzione delle vie aeree superiori. I pazienti presentano risvegli notturni e sonno frammentato. I ripetuti episodi di desaturazione di ossigeno (l’abbassamento dei livelli di ossigeno nel sangue) stimolano l’accelerazione del battito cardiaco e fanno aumentare la pressione arteriosa. La sindrome da apnee ostruttive del sonno (OSAS, Obstructive Sleep Apnoea Syndrome) è frequente nei pazienti con disturbi cardio-metabolici, come ipertensione arteriosa, coronaropatia e diabete di tipo 2. I meccanismi alla base dell’apnea ostruttiva del sonno sono complessi e sono influenzati da numerosi fattori, tra cui la struttura craniofacciale, l’obesità, l’elasticità delle vie aeree e il tono muscolare durante il sonno. Intervenire su alcuni di questi fattori può essere di aiuto nel trattamento delle apnee (es. per i pazienti obesi, la perdita di peso è parte integrante del percorso terapeutico).

L’apnea centrale del sonno

L’apnea centrale del sonno, molto meno comune dell’OSA, è caratterizzata da eventi apnoici in assenza di uno sforzo respiratorio. Si associa allo scompenso ventricolare sinistro e a patologie neurologiche. Può essere provocata anche dall’uso di oppioidi.

Sintomi e caratteristiche dell’apnea del sonno

I sintomi caratteristici dell’apnea ostruttiva del sonno includono russamento, sonno non ristoratore, riduzione delle funzioni cognitive e sonnolenza diurna. I pazienti possono cadere in “microsonni” che possono esporli anche a situazioni pericolose, si pensi al momento della guida.

L’apnea centrale del sonno legata allo scompenso cardiaco si può manifestare con il respiro di Cheyne Stoke, in cui si alternano fasi di apnea e cicli respiratori brevi.

Come si diagnostica l’apnea del sonno

Molti pazienti non sanno di soffrire di apnee del sonno, ad accorgersene può essere chi dorme con loro o i caregiver che notano lunghe pause respiratorie o sonno irrequieto. La presenza di apnee ostruttive del sonno può essere riscontrata mediante saturimetria notturna. L’esame diagnostico specifico per la diagnosi delle apnee del sonno è la polisonnografia in cui vengono monitorati l’attività cerebrale (con l’elettroencefalografia), i movimenti oculari, il ritmo cardiaco, il respiro, la saturazione di ossigeno e il tono e l’attività muscolare durante il sonno.

Come si cura l’apnea del sonno

Il trattamento dell’apnea ostruttiva del sonno punta a migliorare la qualità del sonno e i sintomi diurni, riducendo anche il rischio di malattie cardiovascolari. La terapia va personalizzata e richiede la collaborazione attiva del paziente. La prima terapia che si è dimostrata veramente efficace nel trattamento dell’OSA è la pressione positiva continua delle vie aeree (CPAP, Continuous Positive Airway Pressure) notturna, in cui si utilizza un sistema di ventilazione meccanica non invasiva che eroga aria per contrastare l’ostruzione delle vie aeree.

Il paziente indossa una maschera collegata tramite un tubo all’apparecchio che genera il flusso d’aria. Un altro approccio terapeutico, indicato per i pazienti in cui l’apnea è causata dal fatto che il mento è arretrato e la lingua cade indietro ostruendo le vie aeree, è l’uso di un dispositivo di avanzamento mandibolare. Si tratta di un apparecchio indossato sulle arcate dentali che riporta in avanti la mandibola. Se l’OSA compare quando il paziente assume una certa posizione nel sonno, più frequentemente quando dorme supino (a pancia in su) è importante modificare la posizione assunta durante il riposo notturno, si parla allora di terapia posizionale. Può essere realizzata in modi semplici, per esempio cucendo una pallina da tennis sulla schiena del pigiama, o usando strumenti elettronici, come fasce che vibrano quando il paziente assume la posizione sfavorevole. Se gli altri interventi non sono efficaci, in alcuni casi si ricorre al trattamento chirurgico per modificare strutture anatomiche come il naso e la mandibola.

Anche nel caso delle apnee centrali del sonno si ricorre alla CPAP. Di recente è stato sperimentato un sistema di stimolazione del nervo frenico (neurostimolazione transvenosa unilaterale) che induce la contrazione ritmica del diaframma. Per gestire efficacemente la CSA è necessario intervenire sulle cause sottostanti (es. scompenso cardiaco).

Fonti