Cefalea tensiva
La cefalea tensiva, o muscolo-tensiva, è il tipo di mal di testa più diffuso. Si stima che oltre il 40% della popolazione mondiale ne abbia sofferto in modo episodico o ricorrente. La cefalea tensiva ha prevalentemente cause osteo-articolari e muscolari, ma anche psicogene, quali ansia e stress. A seconda dell’intensità e della durata, la cefalea tensiva può essere curata con farmaci o con tecniche antidolorifiche alternative.
- 1 Cos’è la cefalea tensiva e quali sono i suoi sintomi?
- 2 Quali sono le cause e i fattori di rischio della cefalea tensiva?
- 3 Come capire se si tratta di cefalea tensiva?
- 4 Quali sono i trattamenti per la cefalea tensiva?
- 5 Strategie preventive della cefalea tensiva e della sua cronicizzazione
- 6 Bibliografia
Cos’è la cefalea tensiva e quali sono i suoi sintomi?
Quali sono le cause e i fattori di rischio della cefalea tensiva?
Le esatte cause della cefalea tensiva restano ad oggi vaghe, sebbene si conosca il meccanismo che porta allo scatenarsi degli attacchi. La classificazione si basa sulla compresenza, o meno, di dolorabilità dei muscoli pericranici, trattandosi di un mal di testa legato soprattutto a disarmonie osteo-articolari e difetti posturali.
Tuttavia, la cefalea tensiva è anche un disturbo associato a stati alterati dell’umore e a condizioni di stress mentale. In generale, tutti i fattori fisici o psicologici che pongono in tensione la muscolatura del collo concorrono alla cefalea tensiva, e tra questi i più comuni sono:
- stress e ansia: eventi e situazioni che comportano stati di forte allerta, tensione, paura o disagio, possono causare attacchi di cefalea tensiva nel momento in cui si verificano;
- insonnia: si tratta di una causa frequente, tanto che circa il 40% delle persone con disturbi del sonno manifesta anche cefalea tensiva;
- cause posturali: tipicamente lavorare, studiare o scrivere tenendo il collo per molto tempo reclinato, storto o rigido, può diventare causa scatenante di cefalea muscolo-tensiva;
- difetti occlusivi del morso e squilibri dell’articolazione temporo-mandibolare: in questo caso a provocare gli attacchi di cefalea tensiva possono essere problemi ortodontici, bruxismo, ovvero l’abitudine inconsapevole di digrignare i denti nel sonno, masticazione scorretta, o il disallineamento di mandibola e mascella.1,2
Come capire se si tratta di cefalea tensiva?
Per capire se un mal di testa sia una cefalea muscolo-tensiva il personale medico specialista procede ad una diagnosi differenziale partendo dalla valutazione dei sintomi riferiti e dalla storia clinica del/la paziente. Ciò consente di distinguere questa forma di mal di testa dalle altre usando come guida il manuale di Classificazione Internazionale delle Cefalee.5 In genere, non è necessario ricorrere ad esami diagnostici strumentali, a meno che non si sospettino altre cause della cefalea tensiva. In questi casi può essere prescritta una risonanza magnetica o una TAC.
Il ricorso all/a specialista è necessario soprattutto nei casi in cui la cefalea tensiva sia cronica o episodica frequente, allo scopo di individuare le cause e porvi rimedio. Prima di rivolgersi al medico, può essere utile compilare un diario della cefalea nel quale annotare la frequenza e l’intensità degli attacchi, i sintomi associati, gli eventuali “trigger”, ovvero i fattori precipitanti quali ciclo mestruale, eventi stressanti, periodi di insonnia eccetera. Molto importante è, inoltre, appurare se la cefalea muscolo-tensiva sia causata da uso eccessivo di farmaci.1,4
Quali sono i trattamenti per la cefalea tensiva?
Una volta ricevuta la diagnosi di cefalea tensiva, i trattamenti variano a seconda delle cause scatenanti e della severità e durata degli attacchi. Inoltre, il piano terapeutico verrà stabilito dal personale medico anche in base all’eventuale compresenza di altre forme di cefalea primaria, come l’emicrania.
Terapie farmacologiche
Il trattamento farmacologico sintomatico della cefalea tensiva prevede in prima istanza l’assunzione di analgesici da banco FANS associati, o meno, a sedativi tra cui la codeina. Tuttavia, occorre evitare il ricorso eccessivo a questi medicinali perché possono peggiorare le cose inducendo la cefalea da abuso di farmaci.
Dato che spesso la cefalea tensiva, episodica o cronica, si associa a dolore dei muscoli pericranici, il/la neurologo/a può prescrivere farmaci miorilassanti per allentare la tensione e la rigidità della muscolatura di collo e spalle.3,4 In caso di cefalea tensiva legata a depressione o altri disturbi mentali, può essere prescritta una terapia con antidepressivi ciclici, come l’amitriptilina.3
Terapie non farmacologiche
Per trattare la cefalea tensiva cronica o episodica frequente, il ricorso a terapie alternative ai farmaci è preferibile, soprattutto per forme non eccessivamente dolorose.
Se all’origine della cefalea tensiva ci sono difetti della postura, deviazioni della colonna, o anomalie della masticazione e malocclusione dentale, si dovrà agire su queste condizioni. Per lavorare sulla tensione muscolare di natura posturale o stressogena, invece, si può ricorrere alla fisioterapia, all’osteopatia, al biofeedback, o alla ginnastica posturale. Metodi ed esercizi con funzione anti ansia e anti insonnia sono anche lo yoga e la meditazione zen, le tecniche di respirazione diaframmatica, il training autogeno e il rilassamento muscolare profondo.
Sempre per indurre stati di calma e di relax con effetto analgesico naturale sono utili rimedi e trattamenti tra cui: tisane rilassanti, aromaterapia e agopuntura. Si tratta di strumenti efficaci se usati nel lungo periodo dietro consiglio di naturopati/e, agopunturisti ed erboristi/e.3,4 In fase acuta, invece, la cefalea tensiva può essere alleviata anche con rimedi casalinghi come compresse calde o fredde da applicare sulle tempie, sulla fronte o dietro la nuca.
Strategie preventive della cefalea tensiva e della sua cronicizzazione
Prevenire la cefalea tensiva, specialmente se ricorrente e quindi a rischio di cronicizzazione, significa agire sulle cause. Questo significa lavorare sullo stile di vita, sui livelli di stress e sulle condizioni predisponenti alla cefalea tensiva.
Posture sbagliate, ansia, insonnia, e altre cause e fattori di rischio si possono prevenire curando l’igiene del sonno, l’alimentazione, i livelli di idratazione e l’equilibrio mentale. Da questo stato di benessere psico-fisico dipende l’efficacia dei trattamenti per la cefalea tensiva.
Consigli utili per la prevenzione
Consigli utili a tal fine possono essere:
- fare ricorso alla psicoterapia per curare stati di ansia, di stress cronico, di depressione;
- seguire un’alimentazione equilibrata e provare con la nutraceutica, assumendo dietro consiglio medico integratori utili a migliorare la salute muscolare e neurologica;
- praticare attività fisica moderata ma regolare;
- programmare frequenti pause dal lavoro e break salutari nella natura, quando possibile;
- evitare di tutti i fattori precipitanti noti dei propri attacchi.3,4
Bibliografia
- Anircef, La Cefalea, conoscerla per curarla, a cura del Progetto Cefalee della Lombardia
- SIMG, Le Cefalee
- Chowdhury D. Tension type headache. Ann Indian Acad Neurol. 2012 Aug;15(Suppl 1):S83-8. doi: 10.4103/0972-2327.100023. PMID: 23024570; PMCID: PMC3444224.
- Cleveland Clinic, Tension-Type Headaches
- Edizione italiana del Manuale di Classificazione Internazionale delle Cefalee